Primarie, il Pd mette le mani avanti: «Possiamo superare il milione» Ma nel 2017 furono quasi 2 milioni
“Pensiamo di raggiungere e superare l’obiettivo di un milione di votanti alle primarie”, se l’andamento registrato in mattinata si manterrà costante sino a chiusura dei seggi. A parlare è Gianni Dal Moro, uno dei responsabili dell’organizzazione del Pd. Messo così, sembra l’annuncio di un trionfo, anche perché sui siti giornalistici vicini ai dem si parla di “lunghe code” ai gazebo. In realtà i piddini mettono già le mani avanti. Perché un’affluenza di poco superiore al milione sarebbe un flop e, sotto al milione, un disastro. Per capirlo, basta fare un semplice confronto con il passato. Nel 2017, nelle primarie che rielessero Renzi segretario, a votare furono quasi 2 milioni, per l’esattezza un milione e 848.65. Un dato che segnava già un consistente calo rispetto alle primarie precedenti, del 2013, quando i votanti furono esattamente un milione in più, quindi quasi 3 milioni
Il declino del centrosinistra
Quindi oggi i piddini dovrebbero stappare le bottiglie di spumante p se riuscissero a racimolare 1 milione di votanti o poco più? Contenti loro…Certo, organizzare primarie e spingere centinaia di migliaia di persone a recarsi ai gazebo rappresenta pur sempre un grande sforzo organizzativo. Ma siamo lontani dai numeri del passato, La verità, amara per il Pd, è che il declino del centrosinistra continua a essere inarrestabile. E non saranno certo due colpi di belletto mediatico a fermarlo