Pochi professori in gita, la scuola corre ai ripari: «Partono solo gli alunni tranquilli»
Troppi alunni vogliono andare in gita, ma i professori sono pochi per accompagnarli. E allora alla scuola media “Paolo Ferrari” di Massa Carrara è stata decisa una selezione degli studenti in base alla loro condotta in classe: solo 86 potranno andare quattro giorni a Napoli e sulla Costiera Amalfitana, 43 visitare Torino per due giorni e 60 Mantova in un solo giorno. I restanti alunni, una trentina, si dovranno accontentare di visite ai musei e laboratori. La decisione adottata dal Consiglio di istituto non è piaciuta ai genitori degli alunni esclusi, che hanno protestato affiggendo anche cartelli davanti a scuola: «La scuola del Grande fratello, sei stato eliminato», «Gita: tutti o nessuno» e «Discriminazione, disuguaglianza, ingiustizia, vergogna».
La preside: «Selezione necessaria, ma spero faccia riflettere»
A dare notizia della vicenda è stato il quotidiano La Nazione, al quale la dirigente scolastica Alessandra Valsega ha spiegato come si sia arrivati a questa situazione. «Io devo garantire la sicurezza di tutti gli alunni. Solo 8 docenti hanno scelto di andare a questa gita. Gli altri non posso obbligarli. I ragazzi che volevano andare erano 110. Per non correre rischi abbiamo dovuto fare una selezione basata sul comportamento», ha detto la dirigente, chiarendo che «il Consiglio d’istituto ha deciso che la selezione deve avvenire inserendo nell’elenco gli alunni che danno garanzie di comportamento, non rispondono male e ascoltano i docenti. Sono stati i Consigli di classe, in pratica i docenti che conoscono i ragazzi, a fare la selezione. Basandosi sulla condotta, non sui voti delle materie. E la selezione permetterà, spero, una riflessione educativa».
La versione dei genitori: «Esclusi anche ragazzi con problemi di apprendimento»
Anche i genitori, però, hanno raccontato la loro versione dei fatti, spiegando che «il 5 febbraio una circolare invitava le famiglie ad aderire alle gite proposte: tre, da fare dal 19 al 22 marzo». Fra queste la più gettonata è stata quella a Napoli, per la quale «non venivano indicati particolari requisiti per partecipare». «Tuttavia, forse per il numero elevato di adesioni che la scuola evidentemente non aveva preventivato, prima veniva detto che solo gli alunni che avessero un giudizio disciplinare almeno pari a ”buono, distinto o ottimo” avrebbero potuto partecipare. Poi veniva comunicato che in base a un imprecisato giudizio di rendimento, solo gli alunni scolasticamente più ”bravi”, che avessero un rendimento scolastico pari a distinto o ottimo, potevano andare in gita», ha riferito una mamma a La Nazione, aggiungendo che «sono stati esclusi anche alunni affetti da Dsa, disturbi specifici dell’apprendimento, quali dislessia o la discalculia, che incidono sul rendimento, anche indipendentemente dalla scarsa applicazione dell’allievo e dalla buona volontà. Alcuni ragazzi si sono sentiti discriminati».