Pasticcio-Brexit: ora gli inglesi potrebbero essere costretti a votare per il Parlamento Ue

15 Mar 2019 15:17 - di Redazione

Dopo i numerosi voti del Parlamento inglese sulla Brexit quello che rimane è la confusione, il caos. Come si ricorderà , ieri sera il Parlamento ha approvato la mozione per prorogare l’applicazione dell’articolo 50. La mozione, presentata dal governo di Theresa May, precisa che se il parlamento approverà entro il 20 marzo l’accordo di divorzio concordato con Bruxelles, allora il governo di Londra chiederà all’Unione Europea un rinvio della Brexit fino al 30 giugno. Tale periodo servirà per approvare le leggi necessarie ad un’uscita ordinata dall’Ue. Il testo fa poi notare che se l’accordo di divorzio verrà nuovamente bocciato a Westminster, allora “è altamente probabile” che il Consiglio Europeo chieda “una chiaro obiettivo” per il rinvio, anche per determinarne l’estensione. La mozione fa anche notare che ogni estensione oltre il 30 giugno comporterà la partecipazione del Regno Unito alle elezioni europee del 26 maggio: e il rischio è proprio questo per gli inglesi, dover partecipare alle elezioni di un parlamento col quale poi – si augurano – non avranno mai più nulla a che fare. In pratica, se Londra chiederà un’estensione per lasciare l’Unione Europea, servirà un “accordo unanime” da parte degli Stati membri per accogliere la richiesta, come ha spiegato un portavoce della Commissione europea. “Spetterà” agli stati membri “prendere in considerazione tale richiesta, dando priorità alla necessità di assicurare il funzionamento delle istituzioni dell’Ue e tenendo conto delle ragioni e della durata di una possibile estensione”, aggiunge il portavoce, sottolineando che il presidente della commissione Jean-Claude Juncker “è in costante contatto con tutti i leader”. Ora l’appuntamento per i leader della Ue si incontreranno a Bruxelles il 21 e 22 marzo. In quella circostanza è attesa una decisione su una proroga della Brexit oltre la data prevista del 29 marzo e conseguentemente il voto europeo. Sulla Brexit “la situazione è molto confusa, aspettiamo il prossimo Consiglio europeo per vedere se dopo la richiesta della signora May ci sarà l’unanimità per concedere una proroga al dialogo con Londra, cosa che sono convinto si debba concedere e poi vedremo cosa accadrà”. Così ai microfoni di Radio radicale il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. “Per il Parlamento europeo – aggiunge – la priorità sono i tre milioni e seicentomila cittadini europei che vivono nel Regno Unito, tra questi ci sono seicentomila italiani. Vogliamo che i loro diritti non vengano toccati, così come non vogliamo che una frontiera flessibile tra Irlanda del Nord e la Repubblica di Irlanda, senza ulteriori controlli, permetta di far entrare nei nostri mercati prodotti agroalimentari, prodotti animali che non rispettano le leggi, che creano una concorrenza sleale nei confronti della nostra produzione agroalimentare, rischiando di danneggiare la salute dei cittadini”.

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