Papa Francesco: «Il Padre Nostro è una preghiera combattiva dei figli, non degli schiavi»

20 Mar 2019 10:42 - di Redazione

Il “Padre nostro” è una «preghiera coraggiosa, combattiva». Lo sottolinea Papa Francesco nel corso dell’udienza generale in piazza San Pietro. Bergoglio, continuando il ciclo di catechesi dedicato al “Padre nostro”, dice: «Ci soffermiamo sulla terza invocazione: Sia fatta la tua volontà. Essa va letta in unità con le prime due – sia santificato il tuo nome e venga il tuo Regno – così che l’insieme formi un trittico». Parlando del “Padre nostro”, Papa Francesco dice che «è la preghiera dei figli, non degli schiavi che conoscono il cuore del loro padre e sono certi del suo disegno di amore. Guai a noi se, pronunciando queste parole, alzassimo le spalle in segno di resa davanti a un destino che ci ripugna e che non riusciamo a cambiare. Al contrario, è una preghiera piena di ardente fiducia in Dio che vuole per noi il bene, la vita, la salvezza».

Papa Francesco: il cristiano non crede in un fato ineluttabile

Il “Padre nostro”, dice Bergoglio, è «una preghiera coraggiosa, anche combattiva, perché nel mondo ci sono tante, troppe realtà che non sono secondo il piano di Dio. Tutti le conosciamo. Parafrasando il profeta Isaia, potremmo dire: Qui, Padre, c’è la guerra, la prevaricazione, lo sfruttamento; ma sappiamo che Tu vuoi il nostro bene, perciò ti supplichiamo: sia fatta la tua volontà! Signore, sovverti i piani del mondo, trasforma le spade in aratri e le lance in falci; che nessuno si eserciti più nell’arte della guerra! Dio vuole la pace. Il “Padre nostro” è una preghiera che accende in noi lo stesso amore di Gesù per la volontà del Padre, una fiamma che spinge a trasformare il mondo con l’amore». Il cristiano non crede in un “fato” ineluttabile. Non c’è nulla di aleatorio nella fede dei cristiani: c’è invece una salvezza che attende di manifestarsi nella vita di ogni uomo e donna e di compiersi nell’eternità. Ricorda il Pontefice che «Dio non è ambiguo, non si nasconde dietro ad enigmi, non ha pianificato l’avvenire del mondo in maniera indecifrabile. Se non comprendiamo questo, rischiamo di non capire il senso della terza espressione del “Padre nostro”. Pregando sia fatta la tua volontà, non siamo invitati a piegare servilmente la testa come se fossimo schiavi. No, Dio ci vuole liberi è il suo amore che ci libera». Al termine della catechesi, la preghiera collettiva di fedeli e pellegrini in piazza San Pietro che recitano il “Padre nostro” ognuno nella propria lingua.

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