«Non ho tempo da perdere», Macron sferza Conte su Tav e Cina. Altro che incontro proficuo…
L’incontro di ieri tra Macron e Conte, al di là della scenografia suggestiva data in pasto ai media – i due leader che discutono, confidenziale birretta in pugno, in un angolo appartato del bar dell’Hotel Amigo di Bruxelles, non ha dato i frutti (della riconciliazione) sperati ma, al contrario, ha confermato e rilanciato l’ostilità che arriva d’oltralpe sulla Tav: segno che il rancore ostentato con il ritrio dell’ambasciatore in Italia, poi rispedito controvoglia nuovamente a Roma, è tutt’altro che acqua passata. Anzi: l’acqua del malcontento continua a rimestare nel torbido e a inquinare i rapporti tra i due Paesi: e a confermarlo arriva la doccia fredda servita da Macron a Conte: sulla Tav Torino-Lione «la Francia ha sempre avuto la stessa posizione: ora è un problema italo-italiano».
Tav, Macron mette sotto pressione Conte
Anzi, di più: tanto che, rincarando la dose di amaro che cestina del tutto le aspettative riposte nell’incontro, l’inquilino dell’Eliseo aggiunge pure: «Io penso che le questioni europee siano sufficientemente importanti: sulla Cina ci vedremo domani, sulle materie commerciali e industriali, ci sono dei progressi importanti in questo Consiglio, c’è il nostro futuro comune. Ma credo che ogni volta che portiamo delle materie, delle divisioni nazionali o interne nel Consiglio europeo, perdiamo tempo. E io non ho tempo da perdere». E così, buonanotte: il commiato è più aspro che mai, e il presidente francese Emmanuel Macron, si congeda con queste parole di chiusura sentenziate a margine del Consiglio Europeo, e chiude a doppia mandata il discorso cominciato con una domanda sulla Tav Torino-Lione. Ma se è vero che la notte porta consiglio, va detto che, dopo l’incontro bilaterale con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Macron ha spiegato di essere stato «messo al corrente degli interrogativi italiani e del rapporto che è stato redatto su costi e benefici della Tav Torino-Lione». Aggiungendo a stretto giro di aver «ricordato al presidente Conte che noi abbiamo prima di tutto un accordo intergovernativo, ci sono dei testi internazionali e degli impegni che legano noi e l’Ue. E dunque non possiamo non tenerne conto. Gli ho detto che la ministra dei Trasporti Elisabeth Borne è stata del tutto disponibile ad avere scambi con il suo omologo Danilo Toninelli, per poter prendere conoscenza del rapporto italiano, degli interrogativi che sono stati posti. Ci sarà uno scambio tra i ministri dei Trasporti», ha quindo concluso Macron ostentando –di nuovo – indisponibilità da parte sua. E come se l’incontro notturno e la seduta bilaterale non avessero ribadito abbastanza la chiusura francese nei confronti dell’Italia sulla Tav (e non solo), in una apposita nota l’Eliseo si è affrettato anche a ribadire (nuovamente) a Conte che l’Italia ha preso una strada che Parigi ritiene sbagliata firmando un memorandum con la Cina che è una «fuga in avanti» rispetto al cammino concordato in Europa. Una decisione che ha fatto storcere il naso anche alla cancelliera Merkel oltre che al presidente americano, Donald Trump. Ma questa è un’altra storia…