Mare Jonio, il comandante interrogato nella notte dalla Finanza. Oggi tocca a Casarini
Il comandante della nave Mare Jonio, Pietro Marrone è stato convocato nella caserma della Guardia di Finanza di Lampedusa. Le Fiamme gialle gli hanno notificato il provvedimento di sequestro probatorio della nave arrivata ieri sera al molo commerciale dell’isola con a bordo 48 migranti. I migranti hanno passato la prima notte a Lampedusa, dove hanno raccontato anche di essere stati rispediti per cinque volte in Libia nei precedenti tentativi di attraversare il Canale di Sicilia. Marrone si è presentato in caserma accompagnato dall’armatore Beppe Caccia e dal deputato di Sinistra italiana Erasmo Palazzotto.
In giornata si terranno, presso la Capitaneria di porto di Lampedusa, gli interrogatori dell’equipaggio dell’imbarcazione. Il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella e una pm, sono già volati a Lampedusa per sentire il capo missione Luca Casarini, ma anche il comandante Marrone e l’armatore Beppe Caccia e gli altri componenti dell’equipaggio. La procura, guidata da Luigi Patronaggio, indaga per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ma al momento senza indagati. I magistrati, che lo scorso agosto avevano indagato il ministro Matteo Salvini per sequestro di persone, dovranno valutare se la nave ha agito correttamente e se l’operato dell’equipaggio è stato legittimo. In particolare, occhi puntati sulla comunicazione via radio tra la Gdf e la nave. Le Fiamme gialle hanno intimato l’alt durante la navigazione ma la nave ha proseguito a corsa perché “c’erano onde molto alte”.
Salvini: «Se ne sono fregati dell’alt»
Lo sbarco a Lampedusa per il vicepremier Matteo Salvini non è un caso. Intervistato a Radio Radio, ha affermato: «Coincidenza tra il caso di Nave Jonio e il voto sulla Diciotti? Io credevo a Babbo Natale fino a che avevo 8 anni. Poi un amichetto mi ha detto: “guarda che nell’armadio trovi i regali che ti portano mamma e papà”. Mi è crollato il mondo addosso. Ma da allora ho smesso di credere in Babbo Natale. Questo presunto salvataggio di questa nave gestita dai centri sociali era organizzato da giorni», accusa. E poi ancora: «Ho informazioni, faccio il ministro: è certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare ma sia inserita in un traffico di esseri umani, organizzato, concordato e programmato». «Questa è la nave dei centri sociali, perché a nome della nave sta parlando Luca Casarini: vedete i precedenti penali del signore che era noto per essere leader dei centri sociali del nord est, con precedenti penali vari». A bordo, ha aggiunto, «ci sono altri esponenti di sinistra e ultrasinistra, che stanno a mio parere commettendo un reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina perché hanno raccolto questi migranti in acque libiche» mentre «stava intervento una motovedetta libica, non hanno obbedito a nessuna indicazione, hanno autonomamente deciso di dirigere verso l’Italia per motivi evidentemente ed esclusivamente politici, non hanno osservato le indicazioni delle autorità, se ne sono fregati dell’alt della Guardia di finanza».