Macron lancia un appello anti-sovranista all’Europa ma ammette: “Trattati da riscrivere…”
“L’Europa invece non è solo un mercato, è un progetto. Un mercato è utile, ma non deve far dimenticare la necessità di frontiere che proteggono e di valori che uniscono. I nazionalisti sbagliano quando pretendono di difendere la nostra identità con il ritiro dall’Europa, perché è la civiltà europea che ci riunisce, ci libera e ci protegge. Ma anche coloro che non vorrebbero cambiare nulla sbagliano..”: è questo il tema principale della lettera che il presidente francese Emanuelle Macron ha spedito ai 28 Paesi dell’Unione Europea per cercare di recuperare consenso interno e a ricompattare il fronte anti-sovranista che si salda con la Germania.
Macron parla di un possibile “Rinascimento europeo” basato su tre ambizioni: la libertà, la protezione e il progresso. Il presidente francese ritiene doveroso “contrastare le menzogne e l’irresponsabilità” che a suo dire rovinano l’Europa proprio come è successo con la Brexit, “perché nessuno aveva spiegato ai britannici la verità sul loro avvenire”. Neanche un accenno di autocritica, di ammissione dei propri egoismi nazionali, dell’asse privilegiato con la Germania, ma un appello a tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Ue: “Cittadini europei, se mi permetto di rivolgermi direttamente a voi, non è solo in nome della storia e dei valori che ci uniscono, ma perché c’è un’emergenza. Tra qualche settimana le elezioni europee saranno decisive per il futuro del nostro continente. Mai dalla seconda guerra mondiale l’Europa è stata così necessaria. Eppure, mai prima d’ora l’Europa è stata così in pericolo“. “La forza del popolo europeo”, ha ricordato il titolare dell’Eliseo, “è di essere molti popoli, quando la paura ritorna, quando l’ansia verso il resto del mondo è lì, quando il dubbio entra nella nostra democrazia, la rabbia riparte e con essa il vecchi odi, i peggiori odi e quindi il razzismo e l’antisemitismo: questi discorsi di odio che stanno riemergendo oggi nella nostra società sono il sintomo di questo malessere, di questo disagio della civiltà, come avrebbe detto Freud”, è il pistolotto finale di Macron, che non cita mai il sovranismo ma lo descrive dettagliatamente come l’origine di tutti i mali del Vecchio Continente. Più di quei Trattati che lui stesso chiede di cambiare…