M5S, Sarti dà la sua versione: “Il mio ex mi disse che aveva un tumore al cervello”
Sul caso Sarti spuntano le chat segrete che danno un’altra versione della storia. La deputata grillina, si legge sul Fatto, dice: «Ho denunciato Bogdan quando ho iniziato a dubitare della sua malattia». Giulia Sarti ricostruisce la vicenda dell’ex fidanzato e parlando col Fatto racconta: «Scelgo di denunciare Bogdan il 14 febbraio 2018, quando mi rendo conto, andando in banca a prendere gli estratti conto, che dal 2014 prelevava ciclicamente dei soldi dal mio conto corrente e, negli ultimi cinque mesi erano stati prelevati 17mila euro. Inizio a dubitare della sua malattia e penso che l’intensità degli ultimi prelievi sia dovuta al fatto che stavo terminando la legislatura e gli avevo già chiesto di andar via di casa. Non potevo sapere se sarei rimasta a Roma e se sarei stata rieletta». La malattia di cui parla Sarti è un “tumore al cervello”. Il pm che ha letto i messaggi e ascoltato gli audio, si legge ancora sul Fatto, chiedendo l’archiviazione per Tibusche per il reato di truffa definisce il presunto tumore un “artifizio” ininfluente ai fini della presunta truffa. Ed ecco il motivo: «Risulta successivo ai bonifici in favore dell’indagato… e non risulterebbe neppure necessario all’appropriazione, poiché Bogdan aveva la materiale disponibilità di tale denaro e non sussisteva la necessità di ricorrere ad altri raggiri per appropriarsene».
Sarti, i messaggi e gli audio con Tibusche
Il Fatto riporta le conversazioni lette dalla procura. Nella conversazione del 13 febbraio quando la notizia dei mancati bonifici è pubblica e Sarti deve giustificare la sua posizione, lui le dice: «Denunciami». Lei rifiuta. «Abbiamo speso dei soldi ma non sono serviti a niente», dice Bogdan. «Perché non mi hai voluto dire niente fino a oggi? – continua la Sarti – Puoi gestire i miei soldi. Hai la password del mio conto corrente. Ho messo tutto nelle tue mani. Avevo e ho diritto di sapere che malattia hai e cosa è successo in questi mesi. Vedevo che i soldi venivano usati. Non ti ho mai voluto dire niente. Ma mi devi dire cosa sta succedendo. Ho bisogno di saperlo. Parliamone adesso al telefono». «Ho un tumore al cervello – risponde Bogdan – ma non lo sa nessuno. Ho sei, otto mesi…». «Ma che tumore è? – continua Sarti – a che stadio è? Posso parlare con un medico?». «Ho già fatto tutti gli accertamenti del mondo – risponde lui – li ho fatti a Roma, a Vienna, in Francia…». Dopo Bogdan torna sull’argomento in chat: «Attraverso un medico sono riuscito a contattare un gruppo di riercatori israeliani… non avevo nulla da perdere… la memoria pian piano mi abbandonava e insorgevano complicazioni come la temporanea paralisi degli arti… i disturbi alla vista… allucinazioni. Ho scelto di fare il test… ma lì non ci potevo andare e in Italia è illegale… è stato possibile in Russia e in Romania. Il medicinale è gratuito, il trasporto e la somministrazione no. Mi costava 2500 euro a seduta sottobanco… mi hai allungato la vita perché mi hanno dato max 6 mesi e sono passati quasi due anni… So di averti fatto un grosso torto ma so quanto bene mi hai voluto e non sono mai riuscito a dirtelo per non darti questo brutto pensiero…». Però poi, riporta ancora il Fatto, sulla chat del secondo telefono di Sarti Bogdan scrive: «Quello che ti ho scritto era per darti l’alibi della denuncia, non lo hai capito?».