La “via Giorgio Almirante” la capitale d’Italia la deve avere: Fratelli d’Italia torna all’attacco

18 Mar 2019 16:59 - di Redazione

Giorgio Almirante degno o indegno di rappresentare strade o piazze nel Bel Paese? La questione, in questi giorni sulla breccia dell’onda dopo l’inaugurazione di piazza Almirante a Ladispoli e l’approvazione della mozione di Fdi passata in consiglio a Verona di intitolare una via a uno dei fondatori nonché segretario del Movimento Sociale Italiano, riaccende anche la Capitale con un esposto di Fratelli d’Italia al Prefetto per l’attuazione della mozione di una piazza o via della Capitale intitolata ad Almirante, approvata in Assemblea capitolina il 14 giugno 2018 su proposta Fdi e col sostegno del M5s. Sul banco degli imputati è la mozione 69, “approvata all’unanimità con due sole astensioni nonostante ridicolmente la maggioranza abbia poi dichiarato di averla votata a sua insaputa”, ed impaludatasi dopo le polemiche dello scorso anno tra “due mozioni definite riparatorie, la 75 e la 76”, ha riferito Andrea De Priamo, capogruppo di Fdi in Campidoglio intervenuto oggi in conferenza stampa presso la sede del Gruppo Capitolino anche alla presenza di Fabrizio Ghera, capogruppo alla regione Lazio e dei consiglieri capitolini Francesco Figliomeni, Lavinia Mennuni e Rachele Mussolini della lista civica Con Giorgia. Mozioni riparatorie “di nessuna rilevanza – specifica De Priamo – presentate dalla maggioranza e dal consigliere Fassina”, con cui si era inteso “non procedere alla intitolazione di toponimi, o comunque a nomi di luoghi e strutture pubbliche, ad esponenti politici portatori di ideologie riconducibili al disciolto partito fascista o a persone che si siano esposte con idee antisemite e razziali” e con cui si era inteso “inibire qualunque iniziativa di intitolazione di strade della città di Roma a esponenti del fascismo o a persone che si siano esposte con idee antisemite e razziali a difesa dei principi e dei valori antifascisti sanciti dalla costituzione”.

Una strada della Capitale dedicata a Giorgio Almirante non va però additata per il percorso del politico, combattente della Repubblica Sociale Italiana. Si tratta infatti, come afferma il capogruppo Fdi in Campidoglio, di un gesto che al di là del valore e del fascino rappresentato dalla toponomastica si vuole intraprendere “in nome della vita democratica dell’Italia di Almirante, della onorabilità e della difesa della destra italiana, del suo percorso, delle sue radici ed anche del suo futuro”. “Anche Giorgio Bocca, Spadolini come altri esponenti della vita politica e culturale italiana – aggiunge – hanno commesso errori in gioventù. Non solo Almirante”. Eppure mentre sono decine le strade intitolate a Giovanni Spadolini e non fanno rumore quelle intitolate al maresciallo Tito, a Stalin, Lenin o al Che Guevara, a Roma se si parla di via Almirante “c’è una sostanziale volontà a non procedere, dato che altri comuni importanti hanno proseguito alle intitolazioni al leader del Movimento Sociale Italiano”, denuncia De Priamo. “Il 22 agosto scorso, come capogruppo, ho scritto una nota alla sindaca Raggi e al vicesindaco Luca Bergamo (nonché assessore alla crescita culturale) chiedendo di attuare la mozione 69 e fare partire i lavori della commissione toponomastica, che deve prendere atto degli indirizzi espressi dalla assemblea capitolina. Il 24 agosto 2018, Bergamo è entrato nel merito con inaccettabili opinioni personali per contenuto e forma: afferma che la mozione non sarà attivata e fa riferimento alle mozioni 75 e 76 che a suo dire supererebbero e annullerebbero la precedente mozione. Avendo dunque visto che c’è la volontà di non procedere, abbiamo deciso di formulare istanza al Prefetto”.

Nell’istanza al prefetto, Fdi ha chiesto verifica che da parte dell’assessore alla crescita culturale vi sia “violazione degli articoli 42 e 43 del Tuel, 16 e 17 dello Statuto di Roma Capitale, dell’articolo 47 del regolamento del consiglio comunale che richiama espressamente l’obbligo dell’attuazione degli atti di indirizzo approvati dal Consiglio e dell’accertamento del rispetto degli impegni in essi contenuti. Chiede infine il richiamo dell’assessore all’osservanza delle norme violate e l’invito a dare attuazione alla mozione dell’assemblea capitolina 69 del 14 giugno 2018”. “Chiediamo quindi al Prefetto che abbiamo visto essere figura assolutamente imparziale ed attenta alle norme ed incisiva – conclude il capogruppo Fdi in Campidoglio – di valutare, come ha sempre fatto con attenzione, questo esposto e nel caso ritenga fondate le nostre ragioni di richiamare le istituzioni, il sindaco, il vicesindaco e il presidente della Commissione Toponomastica ad attuare quanto approvato con mozione dall’assemblea Capitolina” perchè: “La via Giorgio Almirante Roma la deve avere. La Capitale d’Italia deve rendere onore ad un grande leader politico e ad un uomo che con anticipo sui tempi ha parlato di presidenzialismo, sprechi e danni alla spesa pubblica”.

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