La senatrice 5S va a Verona e bacchetta il capo: «Caro Di Maio, la famiglia non è da sfigati» (video)

30 Mar 2019 10:55 - di Giovanna Taormina

Tiziana Drago sfida Luigi Di Maio. La senatrice del M5S confessa di essere arrivata  al congresso delle famiglie dopo un lungo travaglio. Catanese, 49 anni, sposata, quattro figli ha stupito la platea con il suo intervento. È maestra elementare e pedagogica ha aderito all’associazione delle famiglie numerose. Sul suo sito internet si legge: «Tiziana crede nell’importanza dei valori della famiglia e nel ruolo che essa riveste nella società, come sua micro-cellula, focalizzando in particolare l’attenzione sulle famiglie svantaggiate e sui giovani a rischio. Per tale ragione decide di impostare la sua attività, professionale e sociale, sulla funzione edificante del “patto educativo” scuola-famiglia». Quando sale sul palco non riesce a mascherare l’imbarazzo. Il suo intervento non era atteso, da giorni Di Maio si era espresso in maniera chiara e lapidaria: «Nessuno del Movimento prenderà parte al congresso delle famiglie». Parole che però non hanno scalfito la posizione della senatrice ribelle. Lei sulla famiglia non accetta diktat da nessuno. E così quando ha maturato la sua decisione ha avvertito i vertici del Movimento e si è presentata al congresso.

Congresso famiglie, la senatrice 5S e l’irritazione del movimento

Tiziana Drago sul palco parla del movimento e si affretta subito  a precisare «che non è quello che viene dipinto». Poche parole per dire chiaro e tondo che non la pensa come Luigi Di Maio (che ha definito i congressisti “sfigati” e nostalgici del Medioevo) e come il ministro Giulia Grillo (secondo la quale il “forum di Verona è fatto da gente di estrema destra”). E riferendosi proprio a loro dichiara: «Il M5S non è una realtà politica legata solo alle dichiarazioni di questi giorni, ci sono anche senatori e deputati che hanno apertura verso la famiglia tradizionale. Ho ricevuto l’invito tempo fa – comincia il suo discorso accolta da un applauso – e ci ho pensato. Non è stato facile venire qui e voglio dire che è stata una scelta personale». Candidamente ammette: «Pensavo di non venire qui perché volevo evitare l’estremismo ma mi sono accorta che c’è estremismo da tutte le parti. Io sono per il dialogo e l’apertura, voglio trovare un punto d’incontro».  E infine: «Siamo uno Stato laico e dobbiamo pensare per uno Stato laico, ma il problema della natalità è oggettivo e va affrontato». Dai vertici del M5S trapela irritazione, la sua presenza al congresso viene considerata “assolutamente inopportuna”. Ma per ora un eventuale deferimento di Drago ai probiviri viene considerato “non necessario” anche perché i probiviri – sottolineano sempre fonti M5S – «hanno tutti gli strumenti per aprire un’istruttoria se lo ritengono opportuno».

L’ira del web

La sua partecipazione al Congresso delle famiglie  non è piaciuta per niente ai militanti grillini che, “disgustati”, hanno preso di mira la sua pagina Facebook. Dove stanno manifestando tutto il loro colorito dissenso. “Vergogna”, scrive un utente. E un altro è ancora più duro: «Bisogna tutelare il diritto delle donne ad abortire iniziando con il buttare fuori gli obiettori dagli ospedali. Sono disgustata dalla sua partecipazione». E poi c’è chi parla di «figura di m… al congresso degli arretrati. Adesso dimettiti».

 

 

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