La rabbia della Polizia: il governo cambia le regole, migliaia di “over 26” fuori dal concorso

14 Mar 2019 11:54 - di Angelica Orlandi

Concorso in polizia, il governo esclude migliaia di giovani “over 26” dallo scorrimento della graduatoria del concorso attraverso una legge, cambiando di fatto i requisiti indicati nel bando a distanza di due anni dallo svolgimento del concorso. Il concorso di cui parliamo è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 26 maggio 2017 per le esigenze di reclutamento di un numero complessivo di 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato. Stando così le cose «per quanto riguarda la nostra posizione – si legge in una nota – un ricorso contro il provvedimento una volta che verrà approvato ed attuato da parte del Dipartimento della Polizia di Stato, rappresenterebbe l’unico modo per provare a risolvere questa gravissima ingiustizia e discriminazione che abbiamo subìto. Tuttavia in questi giorni diversi emendamenti sono stati presentati da parte delle forze di opposizione e dal Movimento 5 Stelle alla Camera, e quindi tecnicamente esiste ancora l’opportunità di risolvere politicamente questa situazione.
In questi casi volere è potere. Ed è per questo che andiamo nuovamente in Piazza Montecitorio per manifestare contro questa la legge approvata dal governo che ci esclude in migliaia dallo scorrimento della graduatoria del concorso per 1148 allievi agenti della Polizia di Stato.

Regole cambiate a distanza di due anni dal concorso

Il governo ha ingiustamente cambiato i requisiti indicati nel bando di concorso a distanza di due anni dallo svolgimento del concorso, «escludendo coloro che alla data del 1° gennaio 2019 avessero compiuto il ventiseiesimo anno di età e non fossero in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado, quando il bando di concorso prevedeva il non superamento del trentesimo anno di età e il possesso della licenza di scuola media. Abbiamo partecipato al medesimo concorso, svolto la medesima prova di selezione, studiato la medesima banca dati: non è assolutamente giusto cambiare le regole in questo modo, ed escludere così arbitrariamente dei partecipanti ad un concorso applicando dei requisiti differenti da quelli previsti dal bando di concorso a cui abbiamo partecipato. Quello che chiediamo non è altro che uno scorrimento che tenga conto di meritocrazia, equità e rispetto delle regole».

Fratelli d’Italia scende in campo

«Non si possono cambiare le regole e i requisiti di un concorso a graduatoria fatta. La puoi chiudere e fare un nuovo concorso ma non puoi scegliere chi più ti aggrada. Non è una short List o una selezione a chiamata». Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati di Fratelli d’Italia Emanuele Prisco, Salvatore Deidda e Wanda Ferro in merito alla vicenda dei candidati al concorso allievi Polizia di Stato. «Questi ragazzi – aggiungono gli esponenti di FdI – non chiedono di entrare direttamente ma solo di poter affrontare l’ultima prova, quella fisica attitudinale. Se il Governo non cambiasse decisione, verrebbero scavalcati da chi ha l’unico requisito l’essere più giovane di 26 anni mentre il bando a cui hanno partecipato e che hanno superato prevedeva l’età di 30 anni. Nei mesi scorsi siamo stati in piazza con loro – concludono Prisco, Deidda e Ferro – lo siamo stati oggi durante la loro manifestazione davanti a Montecitorio e lo saremo nelle prossime settimane. Fratelli d’Italia che ha già presentato emendamenti al decreto pensioni e reddito cittadinanza, chiede ancora una volta al Governo e alla maggioranza di far scorrere la graduatoria per il concorso allievi di Polizia e fermare questa ingiustizia».

I requisiti richiesti del concorso

All’Articolo 4 del bando di concorso i requisiti di partecipazione prevedevano:
a) cittadinanza italiana; b) godimento dei diritti civili e politici; c) diploma di scuola secondaria di I grado, o equipollente; d) aver compiuto il 18° anno di età e non aver compiuto il 30° anno di età. Quest’ultimo limite è elevato, fino ad un massimo di tre anni, in relazione all’effettivo servizio militare prestato dai concorrenti; e) qualità morali e di condotta previste dall’art. 35, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165; f) idoneità fisica, psichica ed attitudinale all’espletamento dei compiti connessi alla qualifica, da accertare in conformità alle disposizioni contenute nel D.M. 30 giugno 2003, n. 198 e nel D.P.R. 17 dicembre 2015, n. 207.

Nel mese di gennaio 2019, durante la presentazione e la discussione degli emendamenti da inserire nel Decreto Semplificazione, in Senato da parte del gruppo Lega è stato presentato un emendamento riguardante il nostro concorso, emendamento 11.17, firmato dai Senatori Augussori, Saponara, Campari, Faggi, Pepe, Pergreffi, il quale riportava in particolare: Al fine di semplificare le procedure per la copertura dei posti non riservati ai sensi dell’articolo 703, comma 1, lettera del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, è autorizzata, con decorrenza non anteriore al 1º marzo 2019 e non posteriore al 1º settembre 2019, l’assunzione di 1.851 allievi agenti della Polizia di Stato, mediante scorrimento della graduatoria della prova scritta di esame del concorso pubblico per l’assunzione di 893 allievi agenti della Polizia di Stato bandito con decreto del Capo della Polizia-Direttore generale della pubblica sicurezza del 18 maggio 2017. L’Amministrazione della pubblica sicurezza procede alle predette assunzioni: limitatamente ai soggetti risultati idonei alla relativa prova scritta d’esame e secondo l’ordine decrescente del voto in essa conseguito, ferme restando le riserve e le preferenze applicabili secondo la normativa vigente alla predetta procedura concorsuale, purché in possesso, alla data del 1 gennaio 2019, dei requisiti di cui all’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, nel testo vigente alla data di entrata in vigore della legge 30 dicembre 2018 n. 145, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 2049 del citato codice dell’ordinamento militare.

Bando non rispettato nel dl Semplificazione

In sostanza il testo dell’emendamento prevedeva lo scorrimento della graduatoria a) della prova scritta del concorso per 1148 Allievi Agenti della Polizia di Stato, non tenendo in considerazione le graduatorie b) e c) indicate sempre nel bando di concorso. Cosa ancora più grave e discriminante, al punto b) tramite l’emendamento si andavano a cambiare sostanzialmente i requisiti indicati nel bando di concorso, e in questo modo si estromettevano dalla graduatoria tutti quanti coloro che alla data del 1 gennaio 2019 non avessero compiuto il ventiseiesimo anno di età e che non fossero in possesso di diploma di scuola secondaria di secondo grado. Ricordiamo che il bando di concorso prevedeva tra i vari requisiti, non aver compiuto il trentesimo anno di età e il possesso di licenza media come titolo di studio. Il decreto, che includeva il testo dell’emendamento così come presentato, è stato votato e approvato in Senato per soli 30 voti, quindi da tutta la maggioranza, per essere poi approvato formalmente alla Camera e reso Legge dello Stato. In definitiva sulla Gazzetta Ufficiale n. 12 del 12 febbraio 2019 è avvenuta la conversione in legge, del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione.

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