La politica soffocata dai personalismi: è da rimpiangere la Prima Repubblica?

19 Mar 2019 14:32 - di Sante Perticaro

Riceviamo da Sante Perticaro e volentieri pubblichiamo, Caro Direttore,

Forse il più grave problema che stiamo vivendo è la perdita del senso di comunità.
Che questo problema attraversi il mondo e che si aggravi sempre di più è certamente figlio di quelli che impropriamente si definiscono “social” ma che, in realtà, altro non sono se non un friabile palcoscenico per degli individualisti, esibizionisti, di ogni ordine e grado.
Ma qui siamo in Italia e abbiamo avuto, con la vituperata Democrazia Cristiana, tutta una serie di costruzioni normative volte a creare una comunità di persone solidali tra di loro: anche con una forma di distribuzione della ricchezza economica più “spalmata” e con la pervadenza di un ceto medio che era – di fatto- l’accessibile appiglio per salire la scala sociale, una pratica che appare del tutto impervia, oggi.
Perché domina la logica dell’io “contro tutti” che -pure in campo politico- è stata l’approdo finale di una forzosa logica prima maggioritaria, poi bi-polare, infine bi-personalistica.
Chi osserva da fuori il nostro Paese, così un lustro fa vedeva Renzi (che ripercorreva -per un altro crinale- la stessa via leaderistica di Berlusconi), oggi invece vede salire per due percorsi alternativi i “fratelli-coltelli” rocciatori Salvini-DiMaio, ma l’altroieri rimirava ancora Berlusconi che (tipo Ercolinosempreinpiedi) ancora appare come l’icona del centrodestra.
I Partiti si vanno dissolvendo, anche nelle strutture locali (vera miniera d’oro per la ricerca e la formazione delle classi dirigenti della Prima Repubblica), così come le coalizioni che lasciano il tempo che trovano dovendo raccordare delle amebe.“O bianco, o nero” é il cappio che ci sta stringendo il collo. Il colore grigio non esiste più.
Quasi che la risposta a ogni problema sia il SÌ, o il NO.  “Tempo scaduto ormai, sei out”.
Temo che la sanguigna (non dal punto di vista terroristico, anch’esso figlio di quel tempo, purtroppo) Prima Repubblica avrà molti rimpianti.
Un saluto amichevole e sincero

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