Klaus Davi: «Da gay vi dico perché è sbagliato attaccare il convegno sulla famiglia»
Sfigati? Roba da Medioevo? Gli attacchi scomposti dei Cinquestelle al Congresso Mondiale delle Famiglie non piacciono a Klaus Davi. Lui, gay e liberale, giornalista ed esperto di comunicazione, mette subito in chiaro un concetto: «Una democrazia si basa sulla libertà di espressione», afferma in un’intervista a Libero. «E la famiglia non è una cosa da Medioevo, anzi non è mai stata tutelata: ci sono intere componenti della società che si riconoscono in quel modello e c’è un filone di pensiero che legittimamente lo promuove».
Klaus Davi: i Cinquestelle commettono un errore
I Cinquestelle si sono accaniti contro il Congresso «per ragioni elettorali», dice Klaus Davi. Che spiega: «In questo modo cercano di recuperare voti a sinistra». Questo però comporta dei rischi: «Il primo è limitarsi a contestare senza proporre e il secondo è l’effetto boomerang. Se demonizzi l’avversario, infatti, gli fai solo un favore a livello elettorale. Crei un mostro che così diventa vittima. I leghisti fanno invece bene ad andarci ma non a identificarsi. D’altronde ricordo che alle origini i leghisti avevano un proprio movimento gay chiamato Los Padanos».
“Non è vero che l’Italia è intollerante verso i gay”
Klaus Davi non teme, per le sue posizioni, di essere considerato un traditore della causa gay: «Il mondo omosessuale è aperto e liberale. Di sicuro è una cazzata dire che l’Italia è intollerante verso i gay. Il nostro è un Paese ospitale dove non ha senso il vittimismo omosessuale. Sono a favore delle nozze gay, anche se non mi sposerò mai. Quanto ai bimbi non li adotterei perché non ci si improvvisa genitori. E lo dico anche se il mio compagno attuale ha due figli avuti da un precedente matrimonio».