Italia-Cina, Xi Jinping al Colle. Mattarella: «La Nuova Via della Seta sia a doppio senso»
I rapporti diplomatici e commerciali, l’invito a percorrere la Nuova Via della Seta a «doppio senso», l’auspicio che «si possa proseguire un confronto costruttivo sui diritti umani». Sono alcuni dei temi affrontati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del colloquio bilaterale al Quirinale con il presidente cinese Xi Jinping. Un faccia a faccia durato una ventina di minuti, prima che al vertice si unissero anche le rispettive delegazioni. I rapporti tra Italia e Cina sono «eccellenti» e l’intenzione è quella di «imprimergli sviluppo ulteriore», di rafforzarli «nell’ambito del nostro partenariato strategico globale sottoscritto dai due governi nel 2004», ha detto Mattarella, riferendo i contenuti dell’incontro nel corso della dichiarazione ufficiale congiunta e poi davanti a una delegazione di imprenditori italiani e cinesi.
Il richiamo di Mattarella sui diritti umani
«L’auspicio è che le imprese italiane e cinesi concorrano allo sviluppo di scambi commerciali in modo proficuo e ordinato che sia proficuo per i nostri due popoli», ha proseguito il Capo dello Stato, sottolineando che «l’antica Via della Seta fu strumento di conoscenza fra popoli e di condivisione di reciproche scoperte». «Anche la Nuova deve essere una strada a doppio senso di percorrenza e lungo di essa devono transitare, oltre alle merci anche idee, talenti, conoscenze, soluzioni lungimiranti a problemi comuni e progetti di futuro», ha aggiunto Mattarella, che non ha eluso il tema spinoso dei diritti. «Anche alla luce del mandato italiano nel Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni unite desidero auspicare che, in occasione della sessione del Dialogo Ue-Cina sui diritti umani, che si svolgerà a Bruxelles, dopo quella che si è svolta a Pechino lo scorso luglio, si possa proseguire un confronto costruttivo su temi così rilevanti», ha sottolineato Mattarella, annunciando che «il 2020 sarà l’anno culturale e del turismo tra Italia e Cina, a conferma dell’interesse che i due popoli nutrono uno per l’altro».
Xi Jinping: «Tra Italia e Cina non c’è conflitto di interessi»
Xi Jinping, accolto con il suo largo seguito in una Roma blindata, dal canto suo ha voluto rassicurare sul fatto che «tra noi non c’è alcun conflitto di interesse, sappiamo come rispettare gli interessi della controparte». «La Cina – ha proseguito – vuole lavorare con l’Italia per rilanciare lo spirito di equità, mutuo rispetto e giustizia». Una risposta, dunque, alle polemiche che hanno preceduto il suo arrivo, in vista della firma del Memorandum che avverrà domani e rispetto alla quale ancora oggi il premier Giuseppe Conte ribadiva che «non è vincolante». «Ringrazio il presidente per l’accurata e squisita accoglienza: nonostante la distanza geografica, i due popoli nutrono da sempre una profonda amicizia», ha detto Xi Jinping nel corso delle dichiarazioni congiunte con Mattarella, parlando di un «incontro fruttuoso, con un ampio consenso». Il presidente cinese ha quindi assicurato che «la parte cinese vuole uno scambio commerciale a due sensi e un flusso degli investimenti a due sensi», con l’obiettivo di «rafforzare sinergie tra le rispettive strategie di sviluppo. Al fine di costruire progetti concreti qualificati, lungo la Via della Seta». Infine, Xi Jinping ha parlato di un «cambiamento epocale» in atto nel mondo, rispetto al quale Cina e Italia sono «due importanti forze per salvaguardare la pace e promuovere lo sviluppo». «La Cina – ha proseguito il presidente cinese – apprezza molto il ruolo positivo che l’Italia vuole giocare per lo sviluppo dei rapporti sino-europei e apprezza molto gli sforzi fatti dall’Italia per promuovere la connettività euro-asiatica».