In Italia record di morti da superbatteri: eccesso di antibiotici e ospedali sotto accusa
Un terzo delle vittime europee da superbatteri resistenti ai farmaci si registra in Italia. È il triste record della nostra sanità, che accende i riflettori su una realtà preoccupante e rispetto alla quale medici, esperti e addetti ai lavori si interrogano alla ricerca di una soluzione. Fra i principali fattori a monte di questo fenomeno vengono indicati abuso di antibiotici anche nel mondo animale, mani poco pulite, troppo turnover di pazienti in ospedali e residenze anziani per i pochi posti letto. In Europa sono stati registrati in un anno 33.110 decessi da superbatteri, soprattutto fra senior e bimbi nei primi mesi di vita. Un terzo delle vittime – oltre 10 mila – è avvenuto nel nostro Paese. Ma il fenomeno è considerato «ormai un’emergenza globale», tanto che si stima che nel 2050 porterà le infezioni batteriche al primo posto fra i killer nel pianeta. «Attualmente qualunque tipo di infezione, dalla più banale come una semplice infezione cutanea o urinaria, a infezioni gravi quali polmoniti e sepsi, può essere causato da batteri antibiotico-resistenti», ha spiegato Marco Tinelli, tesoriere della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e presidente, insieme al presidente di Simit Massimo Galli, del summit Amit – Argomenti di malattie infettive e tropicali, che nel corso del suo VII Congresso biennale (in programma a Milano domani e venerdì 15), affronterà proprio questo argomento. Anche perché il tema è in cima alle agende delle istituzioni di tutto il mondo.