Il dolore del figlio di Sebastiano Tusa: «Era un uomo forte, amava la sua terra»

11 Mar 2019 11:03 - di Paolo Sturaro

«Mio padre, e sono in tanti a dirlo, era la persona più forte che io abbia mai conosciuto nella mia vita». Il dolore di Andrea, le sue parole, le sue lacrime. È il figlio di Sebastiano Tusa, l’archeologo di fama mondiale morto nel disastro in Etiopia. «Era la persona più determinata e convinta di quello che faceva», dice rivolgendosi ai giornalisti sotto l’abitazione del padre, in piazza Ignazio Florio, nel centro di Palermo. Andrea ricorda il papà come un uomo «che aveva un amore infinito per quello che faceva e per sua terra. Non lo dico perché sono suo figlio, ma non ho mai conosciuto nessun altro che avesse una dedizione per la sua terra e il lavoro che faceva, nonostante le problematiche che interessano la nostra terra e le condizioni e le persone che gli mettevano i bastoni tra le ruote. Ho tante cose da ricordare di mio padre, – conclude – ma posso dire solo questo: era il mio modello di vita ma non solo per me anche per tate altre persone».

Alberto Angela: era una delle figure
più luminose dell’archeologia

Molti gli attestati di stima, il mondo della cultura è in lutto. «Tusa – afferma Alberto Angela – era certamente una delle figure più luminose dell’archeologia: direi che si è spenta una luce. Sono molto vicino ai suoi cari, che sono stati così duramente colpiti da questa tragedia .Ma penso anche a  quanto ci mancherà la sua capacità  di viaggiare nel passato e anche la sua umanità. Era un persona straordinaria». Per Raffaele Stancanelli, senatore di FdI, «la scomparsa di Sebastiano Tusa, archeologo, uomo di cultura e assessore in Sicilia, rappresenta una perdita significativa per la cultura italiana e per la Regione siciliana. Ai familiari vadano le mie condoglianze e di Fratelli d’Italia in Sicilia».

Bandiera a mezz’asta
a Castellammare del Golfo

Il sindaco Nicola Rizzo, a nome dell’amministrazione comunale e dell’intera città di Castellammare del Golfo ha ricordato: «Tusa era legato da un sentimento di affetto, ricambiato, per la nostra città, per la quale si era speso con numerosi interventi culturali riguardanti testi, ritrovamenti e attività museali. Oggi, in segno di lutto, terremo le bandiere del palazzo comunale a mezz’asta. Il nostro addolorato pensiero va alla famiglia alla quale si stringe la nostra città, esprimendo cordoglio e vicinanza, unitamente al Governo regionale, per la perdita di un professionista di grande valenza che abbiamo avuto la possibilità di apprezzare come politico e l’onore di conoscere come uomo. La perdita di una persona perbene che ricorderemo con stima e affetto».

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