Il campione di arti marziali Danovaro: “Al lavoro sul codice etico per lo sport pulito”

9 Mar 2019 12:44 - di Antonio Pannullo

Domani il campione delle arti marziali da combattimento Bruno Danovaro combatterà il suo 111° match, tentando coraggiosamente di non interrompere la sua imbattibilità che dura ormai da anni. Danovaro, genovese di origine ma milanese di adozione, è molto popolare tra gli sportivi degli sport da combattimento, non solo per i suoi successi sul ring ma anche e soprattutto per la sua pluriennale battaglia contro il doping e gli anabolizzanti in queste discipline, in particolare nel culturismo. Danovaro sta infatti conducendo una battaglia, oggi specificamente negli sport da combattimento, per la pulizia, per uno sport onesto e anche contro i cattivi maestri che purtroppo allignano nelle palestre di tutta Italia: persone violente, razziste, dei fomentatori d’odio che, secondo Danovaro, non dovrebbero trovare spazio tra gli educatori, tra coloro che spesso tolgono i giovani dalla strada per indirizzarli a uno sport sano e competitivo. E oggi, partendo da un’altra medaglia, l’ennesima conquistata dal campione di arti marziali, Danovaro è promotore di una importante iniziativa. Dopo l’impegno contro il doping, il bullismo, la prevenzione alla violenza sulle donne, Danovaro sta redigendo insieme con altri addetti ai lavori un codice etico, un regolamento sportivo, sulla falsariga di quelli esistenti in altre discipline. Per elaborare il codice, Danovaro ha coinvolto professionisti legali del settore, le federazioni con i suoi presidenti, medici, preparatori, e naturalmente atleti. Danovaro, convinto del ruolo fondamentale del Maestro di sport con funzione educativa, cita i punti fondamentali in sintesi del codice ben più esteso: bandita ogni tipo di sostanza dopante che alteri le prestazioni sportive; esami annuali approfonditi e a sorpresa per verificare l’integrità fisica e psicologica; codice comportamentale educativo dei combattimenti che preveda l’esclusione di attacchi personali verso persone, palestre, arbitri, giudici, atleti, medici e staff organizzativo; ogni dubbio o lamentela verrà fatto nelle sedi opportune. Tutto ciò che verrà considerato attacco personale, insulto, incitamento all’odio personale, razzismo, turpiloquio, sarà sanzionato economicamente, e, in caso si sia recidivi, allontanamento fino alla totale interdizione dallo sport. Inoltre Danovaro in questi giorni è diventato docente per la scuola Coni per formare istruttori, personal trainer, nei settori di sua competenza: fitness, bodybuilding, powerlifting.

(Nella foto, Danovaro riceve un attestato alla carriera; nel riquadro, il libro della Limina a lui dedicato nel 2002)

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