I contratti scadono, i valori restano. Ecco perchè a Verona la Meloni c’è, Di Maio no

16 Mar 2019 13:09 - di Niccolò Silvestri

È la città del Balcone simbolo dell’amore, ma più si avvicina il 29 marzo e più la Verona cara al mito di Giulietta e Romeo si trasforma nell’arena della discordia e delle polemiche. Tutta colpa (si fa per dire) del Congresso mondiale delle famiglie colà organizzato dal ministro Lorenzo Fontana, leghista doc e veronese di nascita. Su di lui, come su un altro salviniano, il bresciano Simone Pillon, primo firmatario di un contestatissimo disegno di legge sull’affido, pesa come un macigno l’accusa più grave che si possa subire al tempo d’oggi, quello dei diritti a gogò, delle unioni gay, dell’ideologia gender: voler rimettere indietro le lancette della storia e riportare tutti al Medio Evo.

Gay, lesbiche e Di Maio contro il Forum mondiale della Famiglia: «È Medio Evo»

E infatti il caravanserraglio del variopinto universo Lgbt (lesbiche, gay e transgender) si è già messo in moto annunciando che contromanifesterà a Verona per tutti e tre i giorni del forum mondiale dedicato alla famiglia. In nome del progresso e dei diritti. Quelli propri, ovviamente, mica quello degli altri. La questione, manco a dirlo, è tutta politica e già ha spaccato il governo come una mela: da una parte Salvini, che ha già annunciato la presenza stupendosi dello stupore altrui – «mi chiedono se vado a Verona al forum della famiglia, me lo chiedono come se uno andasse dagli spacciatori…» -, dall’altra Di Maio, che invece diserterà l’appuntamento: «A Verona festeggiano un nuovo Medio Evo.Io non ci vado. Per me la famiglia è sacra ma io sono per la libertà della donna!», con tanto di punto esclamativo a scoraggiamento di quanti avessero pensato di segnarne il nome alla lavagna dalla parte dei cattivi.

A Verona, con Salvini, ci sarà Giorgia Meloni

Il capo politico pentastellato pensa così di arrestare così la discesa nei sondaggi e di arginare la concorrenza che il Pd targato Zingaretti si appresta a muovergli nell’area della sinistra. Ma è un’illusione: sul campo dei cosiddetti diritti civili, Di Maio non caverà un ragno dal buco. Diverso è il discorso per Salvini che proprio a Verona avrà invece modo di riflettere sulla possibilità di un nuovo centrodestra. Al forum, infatti, incontrerà Giorgia Meloni, la leader di FdI e anche altri esponenti dell’antica alleanza. A dimostrazione che anche in politica i contratti scadono e i valori restano.

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