I Black bloc assaltano la scuola di Marion Le Pen, in Italia la notizia passa inosservata
L’assalto dei Black bloc all’Issep, la scuola di scienze politiche diretta e fondata da Marion Le Pen a Lione, è avvenuto martedì notte. Porta d’ingresso forzata, una vetrina infranta e vernice nera sui muri. La nipote di Marine Le Pen, dopo l’aggressione subita dal gruppo di incappucciati, su Twitter ha accusato: “Quando i nemici del sapere se la prendono con la libertà di insegnamento, attaccano un diritto costituzionale e dunque la libertà di tutti”. Sempre lei ha rilasciato una dichiarazione a le Figaro: “Useremo tutte le vie legali per far rispettare la libertà di istruzione in Francia, ovviamente violata dalle bande di sinistra violente e i cui membri sono noti alle forze dell’ordine” . E ha aggiunto che “chiederà anche un appuntamento al prefetto, al rettore e al sindaco di Lione per prendere provvedimenti contro tali minacce alla sicurezza della mia istituzione”. L’assalto è stato rivendicato dal Groupe Antifasciste Lyon et Environs che sulla sua pagina Fb ha spiegato così il senso dell’iniziativa: “Considerate questo attacco come una risposta a tutti gli atti razzisti, sessisti, omofobi, transfobi, ma anche alle politiche assassine contro i migranti e all’attentato di Christchurch perpetrato da poco”. L’Issep (Institute de science sociales, économiques et politiques) è stato inaugurato nel settembre 2018, per creare «un’alternativa all’egemonia culturale della sinistra, che tuttora mantiene posizioni forti nell’università, nei media e nel sistema educativo». La notizia è passata del tutto inosservata: non solo in Francia non vi sono state reazioni politiche ma anche in Italia solo Libero e alcuni siti, tra cui Gli occhi della guerra, hanno riportato la vicenda.