Forza Italia accusa Zingaretti: «Bandi fuorilegge per i direttori delle Asl. La Regione non è il condominio di casa»

14 Mar 2019 10:35 - di Adriana De Conto
Se Zingaretti guiderà il Pd come sta guidando la Regione Lazio, presto assisteremo al caos più totale. Grandi polemiche stanno montando – una volta di più- sul fronte della Sanità, a proposito di un bando tutt’altro che chiaro, che sta gettabndo scompiglio nel già martoriato settore: «La Regione Lazio ha realizzato un bando per la nomina di alcuni direttori generali delle Asl, ma a quanto pare sarebbero emerse criticità in termini di trasparenza e rispetto delle regole. L’avviso, infatti, prevedeva che i candidati sarebbero stati convocati via pec con dieci giorni di anticipo; invece, venerdi scorso 8 marzo è apparsa una comunicazione sulla homepage del sito della Regione dove viene specificato che, a causa di problemi tecnici del protocollo informatico, ciascun candidato ammesso sarebbe stato contattato dal personale regionale incaricato, e i colloqui si sarebbero svolti nei giorni 12, 13, 14 marzo (e non dieci giorni dopo la comunicazione). Tale procedura risulterebbe poco trasparente e alquanto singolare. Inoltre, al bando potevano presentare domanda tutti coloro che risultavano essere presenti all’interno dell’albo nazionale. Nel bando, a quanto sembrerebbe però, ci sarebbero dei punti che non rispetterebbero la normativa nazionale: nel caso specifico, sarebbero stati aggiunti requisiti non previsti dalla legge nazionale, come quello della decadenza all’età di 65 anni. Dunque, la regione rischia di andare incontro ad una valanga di ricorsi, e tutto ciò sarebbe un caos. Perciò, invitiamo il presidente Zingaretti a riflettere e a valutare la possibilità di prorogare i termini, ripristinando la massima trasparenza e correttezza». L’accusa circostanziata arriva dal capogruppo di Forza Italia della Regione Lazio Antonello Aurigemma.

«La casa di vetro di Zingaretti è crollata»

Una situazione che sta gettando ulteriore discredito sulla Sanità del Lazio gestita dal neosegretario dem. «Pretendiamo la trasparenza sulle modalità dell’avviso pubblico per la selezione dei Direttori generali dell’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, delle Asl Roma 4 e 5, dell’Ares 118, dell’Asl di Frosinone e dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea», incalza il capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Lazio, Orlando Angelo Tripodi. «La casa di vetro, tanto decantata da Zingaretti, è definitivamente crollata. Un bando opaco, raffazzonato, pieno di incongruenze in merito alle procedure di comunicazione e di valutazione. «Ad esempio, non sarebbe stato pubblicato alcun provvedimento di ammissione ed esclusione dei candidati e non è dato conoscere criteri e motivazioni che hanno condotto ad ammissioni ed esclusioni dei suddetti», spiega il consigliere regionale del Lazio, Adriano Palozzi. Non solo. «Sarebbero stati esclusi dai colloqui numerosi dirigenti che invece risultano essere idonei nelle graduatorie di avvisi espletati in altre regioni italiane o che erano risultati presenti negli elenchi di idonei relativi alle precedenti selezioni espletati dalla regione Lazio. A nostro giudizio, dunque, il bando sui Dg non garantisce assolutamente i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità. Per questa ragione, depositeremo una interrogazione con la quale, tra le altre cose, chiediamo al governatore del Lazio quali siano i criteri adottati dalla commissione per stabilire l’elenco dei candidati da ammettere al colloquio; e perché si è proceduto a convocare i candidati ammessi per le vie brevi senza aver prima formalizzata l’ammissione attraverso un idoneo provvedimento amministrativo». «Zingaretti deve capire che la Regione non si governa come il condominio di casa».

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