Europee, Zingaretti vuole candidare Lucia Annunziata. Ma lei risponde picche
Per le europee Nicola Zingaretti apre alla società civile e a candidati esterni. Ma, secondo quanto riporta Repubblica, ha già preso una bella batosta. Zingaretti, infatti, avrebbe voluto alla guida della circoscrizione Sud, l’unica ancora che non ha un nome a coprirla, Lucia Annunziata. Ma la giornalista anche se tentata dalla nuova avventura politica, alla fine ha detto “no grazie”. Secondo quanto riporta Repubblica, la motivazione principale è il fatto che non vuole lasciare la direzione dell’Huffington Post, che considera una sua creatura. Ma non è tutto, come si legge su Libero, stando alle indiscrezioni Lucia Annunziata avrebbe rifiutato per il mancato rinnovamento del Pd, quantomeno nell’area relativa alla sua circoscrizione. La giornalista si era presa qualche giorno per riflettere, poi il “no” a Zingaretti, che con lei sperava di mutare l’immagine di un partito ostaggio dei soliti potentati, almeno nelle regioni Meridionali.
Lucia Annunziata e il messaggio a Zingaretti
Un mese fa, nella settimana finale delle primarie, nel suo blog aveva scritto un articolo durissimo dal titolo: Caro Pd, esci dalla toponomastica. «Esci dalla toponomastica della tua storia recente e passata. Smetti di aggirarti fra Viale Berlinguer, Piazza Veltroni, circonvallazione Renzi, tempietto Calenda, vicolo Giachetti, Chiesa della Santa Segreteria, largo Pisapia, piazzale Sala, stazione Bersani, quadrivio Zingaretti, Colle Prodi, Fondaco D’Alema. Esci dalla gabbia e dalla ossessione in cui la tua storia gira su se stessa ormai da un po’ di anni. Smetti di pensare che la ricostruzione della politica a sinistra sia un recupero o un rigetto di una serie di nomi, di esperienze». E poi ancora, il messaggio a Zingaretti: «Ha un primo compito da svolgere: fare delle liste alle europee che non rappresentino la lista degli dei decaduti, dei famosi che acchiappano voti, dei vecchi politici senza incarichi che vanno riciclati o compensati. Tutta la attuale classe politica europea è stata negli anni scelta secondo questi criteri. E uno dei guai europei è proprio nella natura “vicaria” del suo gruppo dirigente. Potrebbe invece il Pd guidare il lancio delle nuove voci della politica. Magari saranno piccole voci e micro-politiche. Ma se non si riparte da un inizio, un nuovo inizio non ci sarà mai».