EasyJet scarica Alitalia. Delta (per ora) resta. Sciopero di 72 ore dei piloti
EasyJet scarica Alitalia e si defila dalla partita a tre per riportare, assieme a Delta Airlines, l’ex-compagnia di bandiera italiana ai vecchi fasti.
«A seguito delle conversazioni con Ferrovie dello Stato Italiane e Delta Air Lines per la creazione di un consorzio che valutasse le opzioni per le future operazioni di Alitalia, EasyJet ha deciso di ritirarsi dal processo – spiega il vettore low cost su cui si erano fondate le speranze del personale Alitalia – EasyJet conferma il suo impegno per l’Italia quale mercato chiave della compagnia, dove attualmente trasporta 18,5 milioni di passeggeri ogni anno, impiegando 1.400 piloti e assistenti di volo con contratti di lavoro italiani. Continueremo a investire nelle tre basi di Milano, Napoli e Venezia come abbiamo fatto negli ultimi anni, aggiungendo rotte e capacità».
Delta, dal canto suo, «conferma che continua a esplorare le vie per lavorare le vie per lavorare con le Ferrovie dello Stato e mantenere la nostra partnership con Alitalia nel futuro – fanno sapere dal board dell’aviolinea statunitense – Le discussioni sono in corso e Alitalia è un partner di Delta da lungo tempo».
Nessuna indicazione, invece, da parte di Delta dell’impegno finanziario che intende destinare ad Alitalia.
Secondo fonti interpellate, vicine alla trattativa, gli incontri che si sono svolti ad Atlanta la scorsa settimana tra l’ad di Fs, Gianfranco Battisti, e il ceo di Delta, Ed Bastian, sono stati proficui.
Il colosso Usa avrebbe assicurato la sua partecipazione con una quota del 10 per cento ma i negoziati vanno avanti e si tratta ora di sondare ulteriori disponibilità e margini per un intervento più ampio.
Le stesse fonti assicurano del forte impegno manifestato da Bastian ad andare avanti nella partita Alitalia.
Da parte di Fs, la partecipazione rimarrebbe, al momento, confermata fino al 30 per cento.
L’uscita di scena di EasyJet preoccupa, e non poco, il personale Alitalia: «l’Associazione Nazionale Piloti esprime forte preoccupazione per il destino di Alitalia e dei suoi dipendenti – dice il presidente di Anp, Marco Veneziani confermando 72 ore di sciopero di cui le prime 4 il 25 marzo 2019 dalle 10 alle 14 – Dopo mesi e mesi di trattative, non c’è ancora nulla di concreto; per questo, l’Anp si vede costretta a confermare 72 ore di sciopero di cui le prime 4 verranno effettuate in 25 marzo 2019 dalle ore 10:00 alle 14:00».
Siamo alle solite, dove ci sono di mezzo i sindacati le aziende falliscono. I sindacati ormai sono diventati lo spauracchio di ogni datore di lavoro. L’Italia muore grazie a loro e a tutti quei parassiti comunisti , sfaccendati, e perditempo che vivono alle spalle di chi veramente lavora, altro non sono che delle succhia sangue.
I’uscita di scena da parte di Easy Jet sicuramente dipende dal fatto che nella foto c’e’ di mezzo anche renzi e questo sicuramente preoccupa il Ceo di Easy Jet.
Se l’attuale governo non dirà ai sindacati, che debbono interessarsi dei posti di lavoro. Sono loro che hanno rovinato l’ALITALIA e ora per la crisi che la compagnia subisce si mettono a fare lo sciopero i sindacati italiani difendono chi già sta bene, non il lavoro.
Per la compagnia ci sono poche speranze.