«È semplicemente un “bimbominkia”»: Pif insulta Salvini, ma il ministro non se lo fila minimamente
Settimana impegnativa più di altre, quella del ministro dell’Interno Matteo Salvini che, dopo essersi congratulato per primo del coraggio dimostrato dai tre bambini che sul pullman hanno sfidato l’ira del senegalese Ousseynou Sy e la sorte per mettere in salvo loro stessi e i loro compagni, si è ritrovato catapultato al centro del mirino polemico di avversari e detrattori pronti a recriminare su una frase. Anzi, su un battuta: «se Ramy (il bambino che ha dato l’allarme dal pullman mentre l’attentato era ancora in corso ndr) vuole lo Ius soli, si faccia eleggere». E pensare che, prima ancora che il ragazzino di origine egiziana chiedesse la cittadinanza italiana per sé e i suoi compagni coinvolti nel dirottamento del bus, era stato proprio il titolare del Viminale che, sempre ricorrendo a un paradosso, nell’imminenza degli eventi criminosi, ad arresto effettuato, aveva proposto di revocare la cittadinanza all’attentatore senegalese per darla, invece, al ragazzino eroe…
Tutti contro Salvini, anche Pif contro il ministro: gli dà del “bimbominkia”
Tutto derubricato: da giorni non si fa che parlare solo di battute e repliche: e così, tra il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che parlando dei diritti dei “clandestini”, ne approfitta per demonizzare Salvini descrivendolo come un pericoloso «promotore di una cultura criminogena e disumana», e il sindaco di milano, Beppe Sala, che oggi, interpellato a margine della partenza della Stramilano, come riporta l’Ansa, sulla vexata quaestio e tutto ciò a cui rimanda, ha ribadito: «io non voglio mettere il cappello su questi fatti, come fanno in tanti, perché i temi sono complessi. Certo la battuta di Salvini “fatti eleggere”v mi sembra una risposta che non ha senso. È un modo per sfuggire al dibattito», ha commentato Sala. E intanto il dibattito polemico è andato puntualmente a rinfocolarsi. A gettare benzina sul fuoco, tra Leoluca Orlando e beppe sala si è inserito anche Pif, che in veste di opinionista e tuttologo, sul suo account Twitter ha chiosato: «Abbiamo un ministro dell’interno che fa il bullo con un ragazzino di 13 anni. Definirlo “ministro della mala vita” forse va al di là delle sue capacità. È semplicemente un “bimbominkia”». E ci mancava pure questa… Salvini, comunque, non si cura di loro, e guarda e passa. E nel frattempo via social manda a dire a tutti che: «L’Italia è già oggi il Paese che concede più cittadinanze ogni anno, non serve una nuova legge». E ancora: che «la cittadinanza è una cosa seria e arriva alla fine di un percorso di integrazione, non è un biglietto per il Luna Park. Di ius soli non se ne parla». Concludendo: «In singoli casi eccezionali si può concedere anche prima del tempo, ma la legge non cambierà. Ramy? Stiamo proseguendo con tutte le verifiche del caso, spero di incontrarlo presto e ringraziarlo per il suo coraggio». Basterà?
Che giornaledi merdaa che siete
grazie