È morto il regista Larry Cohen, amante dell’horror che rivisitò anche in chiave ironica
Il regista e sceneggiatore statunitense Larry Cohen, maestro dei generi horror e blaxploitation che ha saputo rinnovare affrontando spesso tematiche morali, è morto ieri all’età di 77 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dall’amico attore Shade Rupe all’edizione online di “The Hollywood Reporter“, senza fornire dettagli sul luogo e le cause del decesso. Cohen ha diretto una quarantina di film, tra i quali “Tommy Gibbs criminale per giustizia“, “Black Caesar–Il Padrino nero“, “Baby Killer“, “Stuff – Il gelato che uccide“, “Il serpente alato“, “I vampiri di Salem’s Lot“. Nato il 15 luglio 1941, Cohen iniziò a scrivere sceneggiature per la televisione, collaborando a serie televisive come “Gli invasori” e “Il fuggitivo” e nel 1972 debuttò nella regia cinematografica dirigendo la commedia “Bone“. Contattato dal produttore Samuel Z. Arkoff, presidente dell’American International Pictures, casa di produzione cinematografica specializzata in film di genere, gli propose di girare un film appartenente alla blaxploitation. Cohen accettò la proposta e diresse nel 1973 contemporaneamente due film d’azione: “Black Caesar – Il Padrino nero” e il sequel “Hell Up in Harlem“, entrambi interpretati da Fred Williamson e da Gloria Hendry.