Dopo averlo indagato la procura di Roma chiede l’archiviazione di Frongia

27 Mar 2019 21:32 - di Redazione

La Procura di Roma chiede l’archiviazione della posizione dell’assessore allo sport del Comune di Roma, Daniele Frongia. Era stato indagato per corruzione nell’ambito del filone principale dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma.

Frongia dopo la notizia dell’indagine si era autosospeso dal Movimento 5 Stelle e aveva rimesso le deleghe, pur affermando di non aver ricevuto un avviso di garanzia.
Oggi la sindaca, che aveva accettato le sue dimissioni riservandosi di formalizzarle in seguito alle evoluzioni giudiziarie, annuncia il suo rientro ufficiale in giunta.

Torna a fare l’assessore

“Ho appreso la notizia relativa alla richiesta di archiviazione nei confronti di Daniele Frongia. Sono certa che continuerà a svolgere con rinnovato impegno la sua attività di assessore. Ringrazio la Procura di Roma per il lavoro che sta svolgendo”, dice la sindaca.

Anche Frongia ringrazia la Procura “per aver chiarito” la sua posizione, poi ribadisce: “Non ho mai tenuto comportamenti illegali né scorretti. Non ho mai chiesto, fatto o ricevuto favori”.
Nel frattempo, è arrivato dal territorio dove dovrebbe sorgere il Colosseo Giallorosso il primo no al progetto dello Stadio della Roma a Tor di Valle. La Commissione Urbanistica del Municipio IX di Roma, Municipio a guida 5 Stelle, in giornata ha dato parere favorevole ad una proposta di delibera sull’annullamento dell’interesse pubblico del progetto. Si tratta di un parere non vincolante per il Campidoglio, che comunque misura i dubbi in seno allo stesso Movimento.

Nuova diligence

Nel frattempo, su un binario completamente diverso, si muove la nuova diligence sul progetto avviata dalla sindaca a Palazzo Senatorio dopo il secondo filone dell’inchiesta della procura di Roma. La prima cittadina ha chiesto approfondimenti agli uffici su tutti i dossier interessati dall’indagine della magistratura che ha portato anche all’arresto del presidente dell’Aula, Marcello De Vito. E pochi giorni fa parlando in Tv dello stadio, alla domanda se si farà, Raggi si è limitata a sottolineare: “Io ho fatto una due diligence (dopo la prima bufera giudiziaria, ndr) e alla luce di quanto accaduto ne sto facendo fare un’altra. E’ evidente che io non posso sottoporre l’amministrazione capitolina a un danno erariale perché poi paghiamo tutti”.
L’ultimo passaggio in Campidoglio per il via libera definitivo allo stadio è il voto della variante urbanistica che inevitabilmente misurerà la volontà e gli umori dei pentastellati capitolini.
Intanto il voto di oggi nella commissione ha misurato per certi versi quelli dei municipali.

Paolo Mancuso, presidente della commissione Urbanistica del Municipio IX (un ex 5 Stelle passato al gruppo misto) spiega: “Abbiamo approvato la proposta di deliberazione a firma dei consiglieri comunali Grancio e Fassina (consiglieri di opposizione, ndr) sull’annullamento in autotutela dell’interesse pubblico dello Stadio a Tor di Valle così come sancita dalla deliberazione comunale 32 del 2017. Quattro consiglieri M5S si sono astenuti, uno di loro ha votato a favore e la delibera è passata anche con i voti dell’opposizione. Ora andrà in consiglio municipale dove dovrebbe passare”.

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