Diciotti, no al processo per Salvini ma spuntano i grillini ribelli. La Russa: “Il ministro ha fatto il suo dovere”

20 Mar 2019 14:00 - di Monica Pucci
emendamenti

L’annuncio è arrivato da Maurizio Gasparri, la decisione è presa nella forma anche se si potrà votare, sul piano delle regole di Palazzo Madama, fino alle 19. “Nella votazione già 232 voti sono stati espressi, quindi è già stato largamente superato il quorum, la mia proposta per negare l’autorizzazione a procedere è stata quindi accettata, come si vede, anche visivamente, dal tabellone con le luci verdi”, ha detto il presidente della Giunta, parlando dei primi risultati arrivati sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini per il caso Diciotti.

Il risultato sarà ufficializzato alle 19 con la chiusura delle votazioni, ma il quorum è già stato ampiamente superato. Lega e M5s, quest’ultimo con l’eccezione di qualche dissidente, si sono tutti schierati per il no, così come per Forza Italia e Fratelli d’Italia. “Io sono soddisfatto di questo voto perché la relazione della Giunta viene confermata nella sua natura giuridica e costituzionale”, ha poi aggiunto Gasparri.

“Noi voteremo secondo le indicazioni della giunta diversamente ai nostri interessi del partito, perché questo voto non è un sostegno al governo ma siamo convinti che Salvini sulla Diciotti non abbia commesso alcun reato. E’ paradossale che si voglia processare Matteo Salvini solo perché ha svolto il suo dovere da ministro. Un governo che si preoccupa di controllare chi entra e chi non entra in  casa nostra, è un governo che fa solo il suo dovere”, ha detto il senatore Ignazio La Russa, di Fratelli d’Italia. “Il Consiglio europeo -ha aggiunto – ha sostenuto che per smantellare il traffico di essere umani ed evitare la perdita di vittime umane, è necessario eliminare ogni incentivo a intraprendere viaggi pericolosi. Fratelli d’Italia concorda con questa affermazione e continua a ribadire con forza che l’unica soluzione è l’istituzione  di un blocco navale al largo delle coste libiche”. ”Se è vero -ha concluso La Russa – che è inevitabile avere a che fare con i flussi migratori, è altrettanto vero che i governi sovrani possano e debbano attrezzarsi con una normativa legislativa e di sicurezza per controllarli e gestirli. E se la Francia la smettesse di sfruttare i popoli africani e se l’Europa si addossasse il compito di aiutarci, allora in Italia avremmo sicuramente meno immigrati”.

Salvini, poco prima, si era difeso con forza e commozione: “Nella vicenda Diciotti e sui migranti in generale da parte del governo e del Viminale c’è stata una gestione straordinariamente positiva che ha portato ad un’inversione di tendenza che è sotto gli occhi di tutti”, aveva detto il ministro dell’Interno e vice premier, prima della votazione sulla richiesta a procedere. Per confermare il no al processo, la proposta della Giunta firmata da Gasparri doveva essere approvata a maggioranza assoluta, fissata a quota 161 voti. “Non avrei mai pensato di intervenire per sequestro di persona – aveva detto il vicepremier in Aula – ma lo faccio volentieri perché da mesi lavoro per gli interessi degli italiani”. Per questo, ha sottolineato, “intervengo al Senato tranquillo e sereno”.

Chi ha votato in dissenso dal gruppo M5S è certamente la senatrice Paola Nugnes, come ha spiegato lei stessa in aula. “A mio giudizio, no: non c’era un interesse preminente dello Stato da difendere sul caso Diciotti”, ha detto nella sua dichiarazione di voto di dissenso dal gruppo che invece ha votato quasi tutto a favore, come annunciato dal senatore Giarrusso, della relazione della Giunta su Matteo Salvini. “I diritti umani sono alla base del diritto, superiori ad ogni altra norma”, ha sottolineato, ricordando che nel caso della Diciotti, “anche se non in modo irreversibile, sono stati compressi i diritti di persone che si trovavano in condizioni psicofisiche complesse”.

 

Commenti

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  • Silvia Toresi 21 Marzo 2019

    C’è ancora chi vuole condannare Salvini?
    Si preoccupassero piuttosto delle persone veramente pericolose che abbiamo in Italia!!!!

  • dr. Pietro Benigni 21 Marzo 2019

    Credo che i diritti economici e di sicurezza dei miei nipotini italiani (che, poverini, non possono votare di persona, né sono rappresentati nel voto dai rispettivi genitori per colpa di una legge elettorale che li ignora completamente) siano più importanti dei diritti umani sei sub sahariani.