Defrel ubriaco al volante: vede la polizia, scappa e si schianta con l’auto. La Samp smentisce
La fuga per sfuggire al controllo degli agenti. La folle corsa. E alla fine lo schianto in auto. A Genova per l’attaccante della Sampdoria Grégoire Defrel, si mette male È successo tutto in corso Europa attorno alle 3 di notte quando il giocatore francese 27enne, alla guida di un veicolo di grossa cilindrata, ha perso il controllo del mezzo. È andato a sbattere contro alcune auto a lato strada. Macchina distrutta, illeso il conducente, al quale però è stato riscontrato un tasso alcolemico elevato e per questo è scattato il ritiro della patente di guida.
La ricostruzione della fuga
e dello schianto
Secondo una prima ricostruzione, il giocatore francese stava cercando di scappare dalla polizia ed è andato a sbattere con l’auto che stava guidando, una Mercedes C63 Amg di colore nero. Defrel (che veste la maglia blucerchiata, “in prestito” dalla Roma) è risultato con un tasso alcolico elevato, e per questo la sua patente è stata ritirata. Al giocatore – che in macchina era con la fidanzata, anche lei illesa – è stato contestato il reato di “omesso controllo del veicolo” da parte dei vigili urbani; nello schianto sono stati danneggiati alcuni cartelli e alcune auto parcheggiate lungo la strada. Defrel non è rimasto ferito, ma la sua Mercedes, un “bolide” da circa 500 cv con motore V8 biturbo, ne è uscita distrutta.
La Sampdoria smentisce:
Defrel non è scappato
«In merito a quanto accaduto nella notte al calciatore Gregoire Defrel, i dirigenti dell’U.C. Sampdoria hanno verificato con la questura di Genova e con il proprio tesserato che non c’è stato alcun inseguimento dopo un mancato “alt” a un posto di blocco». È quanto si legge in una nota del club blucerchiato. «La polizia -aggiunge la Sampdoria- è intervenuta in seguito all’incidente stradale in corso Europa, quindi è entrata in azione anche la polizia municipale. Defrel non si è sottratto ad alcun controllo, ha anzi collaborato e ha dato la propria disponibilità per i rilievi e per la verbalizzazione dell’accaduto. Qualsiasi ulteriore ricostruzione dei fatti è dunque da ritenersi priva di ogni fondamento».