Congresso Mondiale delle Famiglie oltre il fango delle fake news diffuse da M5S e sinistra

19 Mar 2019 10:58 - di Giorgio Sigona

Sinistra, pentastellati, femministe, Arcigay, tutti uniti contro il Congresso Mondiale delle Famiglie, che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo. È partita la campagna di fango, la criminalizzazione, il tiro a bersaglio con le fake news. Divieto di andare. Divieto di parlarne bene. Sono medievali, vogliono la donna oggetto. Tutte falsità messe in campo dall’intellighenzia progressista sempre alla ricerca di un nemico da abbattere. Il primo nemico è il ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana, che si è permesso di volere l’evento. È sotto accusa per aver difeso il concetto di famiglia naturale, fondamentale per la società. Per la prima volta la manifestazione organizzata dall’International Organization for the Family, si tiene in Italia.

Il programma del Congresso Mondiale delle Famiglie:
i temi sbugiardano le fake news

Ma quali sono gli argomenti che si affronteranno, al di là della campagna di fango della sinistra? Tanti gli incontri: “La bellezza del matrimonio”, “I diritti dei bambini”, “Ecologia umana integrale”, “La donna nella storia”, “Crescita e crisi demografica”, “Salute e dignità della donna”, “Tutela giuridica della vita e della famiglia” e “Politiche aziendali per la famiglia e la natalità”. Molte, chiaramente, le organizzazioni cattoliche presenti (il che, secondo i laicisti, è uno scandalo). Ci saranno Massimo Gandolfini, Toni Brandi e Jacopo Coghe.  europea e mondiale. Non mancheranno poi tanti leader tradizionalisti: il presidente moldavo Igor Dodon, la ministra ungherese per la famiglia, Katalin Novak, la vicepresidente della Duma russa Olga Yepifanova, il patriarca della chiesa cattolica siriaca Ignazio Giuseppe III e l’arciprete ortodosso Dmitri Smirnov.
Oltre al ministro Fontana hanno confermato la loro presenza al Congresso Mondiale delle Famiglie il vicepremier Matteo Salvini, la leader di FdI, Giorgia Meloni, il governatore del Veneto Luca Zaia, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e il senatore Simone Pillon e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

I Cinquestelle sulle barricate: “Non andiamo”.
Giorgia Meloni li attacca: “Diffondete falsità”

Mancheranno i Cinquestelle, che si sono messi sulla barricata assieme alla sinistra. Di Maio arriva a dire: «Io credo che la famiglia sia sacra ma se a un congresso ci si riunisce per dire che la donna deve stare a casa e deve fare i piatti e dove addirittura si dice che il femminicidio è un’esagerazione, quello non è il mio modello valoriale di riferimento. Per me la famiglia è sacra, ma anche la libertà della donna è sacra». Poi fa suonare le trombe e annuncia: «Nessun esponente pentastellato andrà al Congresso di Verona sulla famiglia». Già Giulia Grillo, ministro della Salute, aveva esternato a suo modo: «Non parteciperò all’evento. La sua caratterizzazione ideologica tende a ghettizzare un’altra parte dei cittadini e non mi piace»

La risposta di Giorgia Meloni è stata netta: «Il Movimento 5 Stelle diffonde fake news sul congresso di Verona sostenendo che sia contro la libertà delle donne. Dichiarazioni ridicole che non trovano riscontro da nessuna parte. Perché allora continuano questo attacco quotidiano? Perché sono dei buoni mondialisti e quindi vedono la famiglia come fumo negli occhi. Loro sono per la droga libera, per la propaganda gender, per i matrimoni di gruppo e tra specie diverse: praticamente una comitiva di punkabbestia. Solo che stanno al Governo».

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