Mancheranno i Cinquestelle, che si sono messi sulla barricata assieme alla sinistra. Di Maio arriva a dire: «Io credo che la famiglia sia sacra ma se a un congresso ci si riunisce per dire che la donna deve stare a casa e deve fare i piatti e dove addirittura si dice che il femminicidio è un’esagerazione, quello non è il mio modello valoriale di riferimento. Per me la famiglia è sacra, ma anche la libertà della donna è sacra». Poi fa suonare le trombe e annuncia: «Nessun esponente pentastellato andrà al Congresso di Verona sulla famiglia». Già Giulia Grillo, ministro della Salute, aveva esternato a suo modo: «Non parteciperò all’evento. La sua caratterizzazione ideologica tende a ghettizzare un’altra parte dei cittadini e non mi piace»
La risposta di Giorgia Meloni è stata netta: «Il Movimento 5 Stelle diffonde fake news sul congresso di Verona sostenendo che sia contro la libertà delle donne. Dichiarazioni ridicole che non trovano riscontro da nessuna parte. Perché allora continuano questo attacco quotidiano? Perché sono dei buoni mondialisti e quindi vedono la famiglia come fumo negli occhi. Loro sono per la droga libera, per la propaganda gender, per i matrimoni di gruppo e tra specie diverse: praticamente una comitiva di punkabbestia. Solo che stanno al Governo».