Bus sequestrato, Gasparri: l’assurda logica dell’integrazione poteva costare la vita a quei ragazzi
“Questa volta è andata bene grazie al solito, provvidenziale intervento delle forze dell’ordine che non ringrazieremo mai abbastanza. Ma cosa si aspetta per capire che non si può più andare avanti con la tolleranza ad occhi chiusi?”. Lo dichiara Maurizio Gasparri (FI) a proposito del bus sequestrato a San Donato Milanese. “Mi domando, infatti -aggiunge- quali siano i criteri e chi abbia deciso che un senegalese, seppur con la cittadinanza italiana, ma forse questa è una ulteriore aggravante, con precedenti penali gravissimi, fosse designato come autista di uno scuolabus”. “Tutto questo -rileva- è frutto dell’assurda logica dell’integrazione ad ogni costo che poteva costare la vita a dei ragazzi e che continueremo a contrastare in ogni sede e con ogni mezzo. E anche chi ha permesso che un pregiudicato fosse alla guida del pulmino dei giovani studenti dovrà assumersi le proprie responsabilità e pagare questa assurda decisione”.
Di episodio inquietante parla il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti che ha espresso la sua vicinanza ai ragazzi coinvolti e alle loro famiglie e un profondo ringraziamento alle forze dell’ordine che sono tempestivamente intervenute arrestando il colpevole.
“I bambini non si toccano! Grazie a Dio non ci sono feriti. Ma quest’uomo va punito severamente”, ha scritto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina di Facebook.
”Fa rabbrividire che un uomo abbia dirottato un autobus sequestrando 51 studenti della scuola media Vailati di Crema, ma ciò che è ancora più agghiacciante è che questo gesto sia stato pianificato con finalità ideologiche, terroristiche, tanto è vero che l’ipotesi terroristica è fra quelle al vaglio degli inquirenti”. È quanto sottolinea la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli, presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza.
E Giorgia Meloni si chiede infine cosa aspettino i paladini dell’accoglienza a condannare il gesto di Ousseynou Sy.
Questa gente non è integrabile perché formata in un ambiente culturale violento e in una religione che predica la vendetta: “occhio per occhio”. D’altra parte si ammazzano anche fra loro nelle loro terre e li vogliamo importare per integrarli?
Sì poteva assumere un padre di famiglia disoccupato e senza precedenti penali per un lavoro di così alta responsabilità. Non va punito solo lui ma anche chi lo ha assunto.
Continuerò a sostenere fino alla noia, che integrazione da parte di chi entra sul nostro sacro suolo italico, deve significare rispetto per i nostri usi e costumi. Non chiedo di abiurare la loro religione, ma di rispettare la nostra. Chi non vuole osservare ciò, è pregato di togliere il disturbo.