Attenti, un “invisibile fratello” deciderà pure se possiamo mangiare un branzino al sale
Battisti, finalmente in cella, “confida” al mondo di essere colpevole (ma guarda un po’!) e, in attesa di benefici di legge, chiede scusa e perdono. Nessuna sorpresa. Più sorprendente invece è un’altra notizia: su Instagram Yovana Mendoza Ayres, una giovane vegana e influencer (che vuol dire tutto e nulla), forte dei suoi un milione e 900mila follower, chiede scusa e perdono al mondo intero (vegano e non) per aver mangiato… un pesce, lei che giurava di cibarsi solo di frutta e verdura cruda (raw veganism). Essere vegani, anche nella forma estrema di Yovana, è una scelta per me assai strana, ma che ciascuno può decidere di fare (anche se in questo caso diventa una professione che col web ti rende ricchissima). Quello che mi spaventa è che, se poi davanti a una bella sogliola, decidi di trasgredire, devi chiedere perdono e rischi di essere linciata (almeno sui social, ma non solo) dalle deluse e veganissime seguaci. Penso seriamente che entro una decina di anni, mangiare una succulenta fiorentina o un branzino al sale, o addirittura solo spalmare il burro sul panino a colazione, sarà qualcosa possibile solo in semi-clandestinità. L’esecrazione sarà così forte da costringerti a farlo di nascosto. Forse non diventerà reato (forse), ma sarà un altro punto a favore del politically correct, che poi significa pensiero unico, anche violento. I comportamenti saranno leciti solo se conformi a quanto prescritto da un invisibile “fratello” capace di decidere per te quello che devi fare anche nei più semplici atti della tua vita. Siamo già su questa strada. Affrettatevi a ordinare ciò che vi piace. Finché si può.