Anche Iacchetti molla i grillini: «Pensano solo alle loro poltrone». Poi attacca Claudio Baglioni sui migranti
«Come me anche altri che hanno votato M5S hanno l’amaro in bocca. Arrivati al vertice, sono apparsi più impegnati ad accaparrarsi seggiole e poltrone che a mantenere le promesse». Parole dure, quelle pronunciate dall’attore e presentatore Enzo Iacchetti in un’intervista a La Verità, in cui racconta di avere votato in passato per il Pci: «Ho avuto il mito di Enrico Berlinguer, poi ho smesso perfino di andare a votare». Del vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini “non mi piace il modo di porsi – dice Iacchetti – di affrontare i problemi, il linguaggio e il messaggio basato sull’amplificazione delle paure della gente, soprattutto delle fasce più deboli e meno protette che la sinistra ha progressivamente dimenticato. Del resto, Umberto Bossi non era pure lui nel Pci? E Roberto Maroni non simpatizzava per Democrazia Proletaria?».
Iacchetti racconta anche dei suoi screzi con Claudio Baglioni, che lo aveva bocciato a Sanremo: «Non ha respinto me. Peggio: ha rifiutato una canzone di Francesco Guccini, “Migranti”, che peraltro è nello spettacolo teatrale. Quando Guccini lo ha infilzato: “Guarda te, il compagno Baglioni adesso parla di disperati in mezzo al mare, ma la mia canzone l’ha cestinata”, lui prima ha replicato che non ne sapeva nulla – bel direttore artistico mi verrebbe da dire – poi che comunque io non sono un cantante, e quindi era giusto così. Ma anche lui non è un presentatore, e si vede».