Allergie. Gli italiani colpiti da rinite, tosse e congiuntivite: parlano gli esperti

11 Mar 2019 13:30 - di Redazione

Maledetti pollini è la frase che più si sente quando arriva la primavera. Le allergie sono in agguato, aspettano e colpiscono all’improvviso. Senza sconti. Tantissimi italiani sono costretti alla resa, un fazzoletto bianco con cui cercano di difendersi. «Sono circa 20 milioni le persone (1 su 3) che in Italia soffrono di disturbi legati alle allergie stagionali, di cui circa 1,2 milioni sono bambini. Colpa dei pollini, che da marzo a giugno aumentano la loro concentrazione soprattutto nelle giornate soleggiate e ventose. Dal prurito al naso alla congestione nasale, dalla congiuntivite al mal di testa, dalla tosse fino all’asma. Sono questi i principali disturbi che caratterizzano l’allergia da polline». Lo ricorda l’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid) che promuove un decalogo per difendersi dalle allergie. «Quella al polline è la più comune forma allergica che può insorgere a qualsiasi età, anche se più frequentemente durante l’età scolare e l’adolescenza. Ad aumentare il rischio di sviluppare allergie da polline è la predisposizione genetica. Se mamma e papà sono soggetti sani, il rischio che un figlio sia allergico è pari al 10-15%», sottolineano gli esperti dell’associazione.

Quando il bambino diventa
“vittima” di allergia

«Ma se un genitore su due è allergico, la percentuale è pari al 30%. A far salire notevolmente la percentuale, poi, è la presenza di allergia in entrambi i genitori: in questo caso, infatti, il bambino rischia di diventare un soggetto allergico nel 60-80% dei casi. Tra le principali

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