Alberto Franceschini, fondatore delle Br, invitato a un convegno su Moro. Polemiche a Bari
Un incontro per le scuole sulla figura di Aldo Moro, a Bari, vedrà la partecipazione di Alberto Franceschini, fondatore delle Brigate Rosse. E le polemiche non si fanno attendere. “È vero che il diritto di parola non deve essere negato a nessuno perché è quello che eleva il nostro stato di esseri umani. Ma è anche vero che non può essere dato in questa maniera a chi è stato uno degli artefici del periodo più buio della nostra Italia, soprattutto se ci saranno dei ragazzi di fronte a lui”. A denunciarlo è Potito Perruggini, nipote di Giuseppe Ciotta, brigadiere di Polizia ucciso nel 1977 dai terroristi rossi e presidente dell’Associazione ‘Anni di piombo’, riferendosi alla presenza di Alberto Franceschini, fondatore delle Br, all’incontro per le scuole a Bari il prossimo 14 marzo dal titolo ‘Moro educatore. Le Brigate rosse e il loro fallimento storico sociale e politico’. “Quello che si chiede è che non vengano mai più messi su una cattedra a parlare ma in un contesto in cui possano dire fatti che le persone di fronte a loro siano in grado di studiare e riscontrare per ricostruire. Persone come storici o investigatori o giornalisti che quegli anni li hanno sentiti sulla propria pelle. Cosa aspetta la regione Puglia a ricordare invece i nomi e i volti di tutti quei pugliesi che sono stati uccisi dai killer degli anni di piombo? – si domanda Perruggini – Il fallimento del terrorismo è di qualcosa che nasce già deviato e malvagio. Questo messaggio non può essere oscurato dalla parola ‘fallimento’ che potrebbe implicare anche il negativo esito di qualcosa che nasce da giusti ideali e da uomini giusti. Infatti anche lo stesso Napolitano nel 2007 esortò a non renderli protagonisti rischiando di dare falsi insegnamenti storici soprattutto ai giovani”.