Venezuela, l’esercito di Maduro spara e uccide per impedire l’arrivo di aiuti umanitari
Precipita, come era da prevedersi, la situazione in Venezuela: le forze armate venezuelane comandate dal dittatore Maduro hanno ucciso una donna e ferito altre 15 persone al confine tra Venezuela e Brasile. Lo afferma Americo De Grazia, deputato dell’assemblea nazionale. Tra i feriti, 3 sono in condizioni gravi e sono state trasferiti in un ospedale di Santa Elena di Uairen. “I militari hanno aperto il fuoco contro la comunità indigena – dice De Grazia all’emittente Tv Venezuela – che si opponeva al passaggio di una colonna di mezzi militari venezuelani”. I militari chavisti sono arrivati nell’area dove dovrebbero transitare gli aiuti umanitari destinati alla popolazione venezuelana. Angel Medina Devis, deputato dell’assemblea nazionale, su Twitter afferma che nelle prime ore di oggi uomini delle forze armate, a bordo di blindati, hanno raggiunto la zona di Santa Elena de Uairen e hanno affrontato la popolazione della zona. Il presidente Maduro era stato molto chiaro al proposito: chiudere tutti confini del Venezuela, blindando il Paese in modo che non potessero arrivare gli aiuto umanitari destinati alla popolazione, nel timore che fossero stati inviati dagli odiati Stati Uniti. Il capo del parlamento di Caracas e presidente del Venezuela Juan Guaidò ha raggiunto nella tarda giornata di ieri la frontiera con la Colombia per accogliere gli aiuti umanitari destinati alla popolazione, immagazzinati nella città colombiana di Cucuta e respinti dal governo ufficiale. L’arrivo di Guaidò è stato confermato da esponenti di spicco dell’opposizione citati dai media, che ricordano come il presidente del parlamento si trovasse a bordo di uno dei tre autobus di deputati partiti nella mattinata di ieri da Caracas verso la città di frontiera di San Cristobal. Con un decreto presidenziale Guaidò ha ribadito ieri l’autorizzazione all’ingresso delle circa 600 tonnellate di aiuti, “in qualità di comandante in capo delle Forze Armate Bolivariane”, ed ordinato “alle diverse componenti di tale forza di agire in conformità con queste istruzioni”. Guaidò ha chiesto ai militari di permettere l’ingresso agli aiuti umanitari, ricordando che hanno “due giorni per obbedire all’ordine del Presidente e schierarsi con la Costituzione”. “Questi aiuti servono a salvare vite”, ha scritto ancora su Twitter Guaidò annunciando per oggi “mobilitazioni in tutto il Venezuela per esigere l’ingresso degli aiuti umanitari”. Nicolas Maduro, intanto, continua ad opporsi all’arrivo degli aiuti umanitari. In questi due Paesi, a Cucuta in Colombia e Roraima in Brasile, vi sono i punti di raccolta degli aiuti umanitari, con un terzo nell’isola di Curazao, nelle Antille Olandesi. Guaidò ha previsto da domani l’inizio dell’arrivo nel Paese degli aiuti umanitari che Maduro rifiuta.