Torino: gli anarchici scatenano la guerriglia dopo lo sgombero del pericoloso centro sociale

7 Feb 2019 20:53 - di Giovanni Trotta

Sei anarchici insurrezionalisti sono stati arrestati nelle prime ore di questa mattina dalla Polizia di Torino. Si tratta di leader storici del centro sociale Asilo di via Alessandria ritenuti responsabili a vario titolo di associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione porto, in luogo pubblico di ordigni esplosivi. Ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare il gip di Torino su richiesta del gruppo antiterrorismo della Procura. Una settima persona è ricercata. I sei arrestati, di età compresa tra i 30 e i 35 anni, sono, a vario titolo, accusati di aver promosso, costituito, organizzato e partecipato a un’associazione sovversiva diretta  a influire sulle politiche nazionali in materia di immigrazione mediante la ripetuta distruzione dei Cie/Cpr e con sistematici atti di violenza e intimidazione nei confronti delle imprese impegnate nella gestione delle sopra indicate strutture di accoglienza. Nel corso delle indagini,  sono stati accertati  21 gli attentati con finalità eversive compiuti in diverse città italiane. A due degli indagati, inoltre ,  è stata attribuita la responsabilità diretta, in concorso con altre persone al momento non identificate, del collocamento, in due distinti episodi, di ordigni esplosivi davanti ad apparecchiature Atm di altrettanti uffici postali di Torino (30 aprile e 9 giugno 2016).  Le indagini, condotte a partire dal 2018 dalla Digos di Torino e coordinate dalla Procura, anche con il supporto del ‘Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo Interno’ della Direzione centrale della polizia di prevenzione, hanno consentito di dimostrare l’eistenza di un’associazione stabile, duratura nel tempo, con ripartizione di compiti, munita di basi logistiche e mezzi, che ha portato a termine numerose azioni violente in piú Centri per l’immigrazione e il rimpatrio Cpr (in particolar modo quello di  corso Brunelleschi a Torino) nonché di diverse società di servizi a essi collegate. Le indagini hanno evidenziato  come l’obiettivo degli arrestati fosse quello di contrastare la politica dello Stato in materia di immigrazione attraverso l’annullamento o il maggior depotenziamento possibile della capacità ricettiva dei Cpr. A Torino è stata contestata agli arrestati la responsabilità per episodi culminati in assalti dall’esterno, con l’utilizzo di bombe carta e fuochi artificiali, al locale Centro per rimpatri. In quelle occasioni gli indagati avevano concordato con gli stranieri ospitati nel Cpr, la consumazione di gravi danneggiamenti e incendi, allo scopo di rendere inservibili la maggior parte dei moduli abitativi presenti. E stato, inoltre, accertato l’utilizzo di inneschi forniti dagli stessi indagati. Gli attentati con finalità eversive sono stati consumati mediante l’invio di 21 plichi e ordigni esplosivi. Di questi, 15 sono stati confezionati e spediti a ditte di Torino, Bologna, Milano, Roma (Ambasciata di Francia), Bari, Ravenna tramite il servizio postale ordinario. Altri 6 ordigni esplosivi hanno interessato gli uffici di Poste Italiane di Torino, Bologna e Genova. Proprio Poste Italiane è stata individuata come obiettivo in quanto proprietaria della società di aeronavigazione MistralAir che dal 2011 è stata assegnataria dell’appalto ministeriale per il trasporto degli extracomunitari da rimpatriare.  “I manufatti – si legge in una nota  della questura di Torino – erano idonei a provocare danni e lesioni ai titolari e dipendenti delle società e ditte destinatarie dei plichi e ordigni, con l’intento, da un lato, di intimorire le vittime e, dall’altro, di arrecare danno allo Stato in relazione alla tr batista dell’ordine democratico e costituzionale” Nell’operazione di questa mattina, coordinata dal questore di Torino, Francesco Messina, sono stati impiegati circa 300 uomini. Lo sgombero del centro sociale Asilo è stato deciso perché ritenuto una delle basi operative degli arrestati.

Fratelli d’Italia: la nostra interrogazione ha funzionato

Nel pomeriggio si sono registrati momenti di tensione al corteo degli anarchici partito nel tardo pomeriggio da Radio Blackout a seguito dello sgombero, questa mattina, dell’asilo occupato di via Alessandria a Torino. Cassonetti rovesciati, lanci di grossi petardi da parte dei manifestanti che in marcia nelle vie limitrofe all’asilo, stanno cercando di raggiungerlo. A quanto si apprende ci sarebbero due fermati, ingente lo schieramento di forze dell’ordine. Alcune centinaia di persone sono partite dalla sede di Radio Blackout e in corteo hanno marciando nelle vie alla periferia nord del capoluogo piemontese. L’iniziativa a seguito dello sgombero di stamattina dell’Asilo di Torino, occupato da 23 anni dagli anarchici. Ingenti le misure di sicurezza. Lo sgombero dell’asilo occupato di via Alessandria e’ un “intervento più volte richiesto nel corso degli anni e lungamente atteso da Città e residenti di Aurora, un quartiere che chiede semplicemente un po’ di normalità”. Così il sindaco di Torino, Chiara Appendino, che con un post su Fb ringrazia la Questura e le forze dell’ordine intervenute. “Finalmente dopo anni di battaglie contro il degrado della maggiore occupazione anarchica di Torino, lo sgombero dell’asilo occupato è una vittoria per tutto il quartiere Aurora: siamo felici che abbia avuto effetto la nostra interrogazione parlamentare del 23 gennaio per sollecitare l’intervento risolutivo della forza pubblica”. Cosi’, in una nota, Maurizio Marrone, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, parlamentare FdI, e Patrizia Alessi, capogruppo FdI in Circoscrizione 7. “Ora Appendino ordini l’immediata assegnazione al quartiere come centro incontri veramente aperto ai giovani e agli anziani del borgo nel segno della legalità, altrimenti la rioccupazione sarà inevitabile”, aggiungono concludendo “ora tocca al centro sociale Askatasuna”.

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