Salvini in pressing sull’autonomia regionale. Di Maio frena: noi restiamo alternativi alla Lega
Procedere a passo spedito sull’autonomia differenziata: questa la parola d’ordine di Matteo Salvini che ha discusso la questione in un incontro al Viminale con il ministro degli Affari Regionali Erika Stefani, e con i governatori della Lombardia e del Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia. Un colloquio dopo il quale la stessa Stefani ha voluto lanciare segnali all’alleato pentastellato, sostenendo in un’intervista al Corriere che il tema delle autonomie si trova nel contratto di governo e dunque la partita sarà chiusa prima del voto alle europee. Che l’autonomia sia il principale obiettivo della Lega in questa fase Salvini lo ha ribadito anche nel vertice serale con Conte e Di Maio ponendo un vero proprio aut aut. Dinanzi al pressing del Carroccio, Luigi Di Maio sceglie quella che Massimo Franco ha definito “strategia di resistenza”, tesa a ridimensionare il protagonismo del ministro degli Interni.
In una intervista a Repubblica il capo politico dei Cinquestelle ribadisce le perplessità sul regionalismo differenziato, tema di scontro con la Lega: “Noi sosteniamo l’autonomia – dice Di Maio – ma non lo spacca-Italia. All’ottimo ministro Stefani lo abbiamo detto chiaramente: permetteremo alle Regioni che lo chiedono di poter gestire alcuni servizi. Ma il percorso non sarà breve. Ci sarà una pre-intesa approvata in Cdm dopo un vaglio politico mio, di Salvini e di Conte. Poi il presidente inizierà una trattativa con i governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Infine si andrà in Parlamento e lì i presidenti delle Camere decideranno se sarà emendabile o no il testo delle intese”.
Poi sempre Di Maio chiarisce quali sono i rapporti con Salvini e la Lega, quasi a voler rassicurare quanti lo accusano di essersi fatto fagocitare: “Sia chiaro, stiamo in un governo perché c’è un contratto ma restiamo alternativi alla Lega. Con Salvini non vado a giocare calcetto. Quando fa cose giuste, lo difendo”. Ma Salvini ha ipotizzato che l’alleanza si estenda anche alle europee? “Non andremo mai – è la risposta di Di Maio – in un raggruppamento che, oltre a essere di destra, comprende partiti di Paesi che ci hanno fatto la guerra per inasprire l’austerity”.