Salvini a Macron: «Incontriamoci. E parliamo di immigrati, latitanti, pendolari»
«Non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani». Matteo Salvini interviene sull’ennesimo caso diplomatico tra Italia e Francia, scatenato stavolta da quelle che Parigi ha definito «ultime ingerenze» che «costituiscono una provocazione supplementare e inaccettabile». Un riferimento chiaro, benché non esplicitato, alla visita di Luigi Di Maio ai gilet gialli.
Salvini: «Disponibilissimi a incontrare Macron»
L’Eliseo ha deciso di richiamare l’ambasciatore francese a Roma «per le consultazioni» e di invitare l’Italia «ad agire per ripristinare il rapporto di amicizia e rispetto reciproco». Nel suo intervento Salvini si è detto pronto a un incontro con Macron, dettando però alcune condizioni. «Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali», ha spiegato il vicepremier, stilando la sua lista di priorità, che comprende immigrazione, terroristi latitanti e lavoratori frontalieri.
L’Italia pronta ad affrontare «tre questioni fondamentali»
«Stop con i respingimenti alle frontiere, risultano essere oltre 60mila dal 2017 a oggi compresi bambini e donne abbandonate nei boschi; stop con terroristi italiani, una quindicina, condannati ma che fanno la bella vita con residenza in Francia; basta, infine, danneggiare i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore», ha spiegato Salvini, avvertendo che «noi siamo pronti e disponibili con spirito costruttivo a voltare pagina per il bene del nostro popolo».
Era ora che qualcuno facesse un sorriso mostrando i denti.