Rapita, spogliata, rasata a zero e pugnalata alla schiena: la notte da incubo di una 20enne nelle grinfie di 2 rom
Portata via a forza dal posto di lavoro, rapita, spogliata, rasata e pugnalata ripetutamente sulla schiena: una brutale punizione inferta da due donne di etnia rom alla bella 22enne londinese, Leighanne Rumney, che ha raccontato al Sun la terribile vicenda di cui è stata vittima ad Albufeira, in Portogallo, dove si trovava per lavoro.
Rapita, spogliata, rasata a zero e accoltellata più volte sulla schiena: la notte da incubo di una giovane cameriera inglese
Una punizione di ancestrale barbarie inflitte dalla madre e dalla moglie di un uomo, anch’egli di etnia rom, che le due megere si erano convinte che la donna corteggiasse e frequentasse segretamente alle loro spalle. E così una sera le due rom sferrano l’agguato: sequestrano e portano via dall’Hot Shot Bar dove la vittima stava lavorando Leighanne, e appena sole, danno il via alla punizione corporale che hanno stabilito per lei. La giovane cameriera inglese viene subito spogliata e rasata dalle due aguzzine che poi, non contente, cominciano a pugnalarla ripetutamente. quando finalmente riesce a sfuggire alla morsa delle sue aguzzine, la 22enne si ritrova con i capelli rasati a zero, nuda e grondante sangue. Dai referti stilati dopo i soccorsi, infatti, risulta che Leighanne ha perso quasi due litri di sangue in seguito alle gravi lesioni che ha riportato, ferite che l’hanno costretta a diversi interventi chirurgici. per non parlare delle ferita psicologica che sarà probabilmente impossibile da rimarginare.
Il racconto dell’incubo della 20enne inglese denunciato dal “Sun” e rilanciato dal “Messaggero”
Come riferisce Il Messaggero in queste ore riprendendo il racconto della giovane donna al Sun, la vittima della terribile punizione corporale inflitta dalle due donne rom non riesce più nemmeno a fare una doccia: «L’acqua sulla schiena mi ricorda il sangue che scorreva», ha raccontato infatti la ragazza ricostruendo gli orrori vissuti quella terribile notte in Portogallo. Un resoconto drammatico, in cui Leighanne Rumney ha tenuto a sottolineare più e più volte di aver sempre rifiutato le avances dell’uomo di etnia rom che ha scatenato, anche se indirettamente, la brutale violenza delle sue congiunte. «Ero convinta che mi avrebbero uccisa –scrive il quotidiano capitolino riprendendo la notizia del giornale inglese – ed ero così spaventata che non mi muovevo e non parlavo mentre le due donne mi spogliavano e iniziavano a pugnalarmi alle spalle». Una vicneda di una violenza inaudita per cui ora le due aguzzine rom, arrestate, sono alla sbarra. Una notte degli orrori che ha scavato una ferita profonda nell’animo della povera vittima, una ferita che per Leighanne continuerà a sanguinare ancora a lungo…