Peveri: «Io vado in galera, i ladri sono liberi e devo dargli pure i soldi. Mi sento un coglione»
Angelo Peveri, l’imprenditore piacentino condannato a quattro anni di carcere per aver ferito un ladro romeno entrato nella sua azienda, non ci sta. Quella sentenza è assurda. Chi delinque è libero e chi si difende va in galera. «Sto solo aspettando che mi vengano a prendere», dice a La Zanzara. «Mi sento un coglione. Ho sempre lavorato, mi hanno derubato 90 volte e vado in galera». Le prove di quello che ha subìto ci sono: 41 le denunce firmate, furti nei cantieri non denunciati ma documentati in caserma. Eppure a pagare sarà lui, i ladri hanno avuto solo 10 mesi. «Non ho inseguito nessuno, mi sono solo difeso dai furti che subivo. Sono andato a lavorare e questo qui è saltato fuori dal buio. Mi sono girato – racconta Peveri – ed è partito il colpo. Chiuso. Quello che ho dichiarato, l’ho dichiarato all’epoca e non ho mai cambiato versione».
Peveri: sono stanco, è tosta…
«Sono stanco – aggiunge l’imprenditore piacentino – l’avvocato mi ha detto che forse, dopo un anno e mezzo, con la buona condotta posso avere i domiciliari. È tosta, ma ho cominciato a lavorare a 14 anni mungendo le mucche di mio papà. A 16 anni il libretto – continua Peveri – poi mi sono creato una piccola impresa, bella e sana. Ho 57 anni, lavoro da più di 40, devo andare in galera e i ladri sono fuori. Per chiudere il discorso, questi signori hanno avanzato una richiesta di 700mila euro di risarcimento danni, di cui mi hanno già condannato a dargliene trenta».