Pedofilia, prima notte in cella per il cardinale Pell a Melbourne

27 Feb 2019 9:43 - di Redazione

Il cardinale George Pell, condannato per abusi sessuali su minori, è stato condotto nel carcere di Melbourne, dove trascorrerà la sua prima notte in cella. Il giudice Peter Kidd del tribunale di Victoria ha revocato il provvedimento di libertà provvisoria concesso a Pell al termine di una breve udienza. Il cardinale aveva goduto dei benefici della libertà provvisoria per tutta la durata del processo. Dopo il verdetto di condanna, la sentenza a carico di Pell verrà pronunciata il 13 marzo, ha detto il giudice Kidd. intanto,  è stato revocato il suo incarico in Vaticano: il cardinale George Pell non è più prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia. A confermarlo, nella tarda serata di martedì, è stato con un tweet di Alessandro Gisotti, direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede.

Pell rischia fino a 50 anni di carcere

Ricordiamo che il porporato, 77 anni, è accusato di aver stuprato un ragazzino e averne molestato un altro negli anni Novanta. A giudicarlo colpevole, dopo due giorni di deliberazioni, è stata una giuria del tribunale della contea di Victoria l’11 dicembre scorso ma la condanna è stata resa nota solo martedì. Pell, il più alto funzionario della Chiesa cattolica ad essere coinvolto in un caso di pedofilia, rischia fino a 50 anni di carcere.

Le misure prese da Papa Francesco

In attesa del compimento della vicenda giudiziaria, Papa Bergoglio ha avviato una serie di misure nei confronti di Pell come la proibizione dell’esercizio pubblico del ministero episcopale e di qualsiasi contatto con minori. «La Santa Sede prende atto della sentenza di condanna in primo grado nei confronti del cardinale George Pell – dichiara il portavoce del Vaticano, Alessandro Gisotti -. Una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone, non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane. In nome di questo rispetto, attendiamo ora l’esito del processo d’appello ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all’ultimo grado».

Il 77enne era stato consigliere finanziario di Papa Francesco e ministro dell’economia del Vaticano. Cardinale dal 2003, era stato chiamato da Papa Francesco nel 2013 a far parte del Consiglio dei Cardinali per la riforma della Curia Romana, il cosiddetto C9. Nel 2014, venne chiamato per la prima volta a testimoniare davanti alla Royal Australian Commission che investiga sugli abusi sessuali e fu accusato tra il dicembre 2015 e il febbraio 2016 di proteggere altri sacerdoti dagli abusi commessi contro minori negli anni Settanta. In videoconferenza da Roma, rispose alla Commissione australiana e negò di essere a conoscenza dei fatti accaduti nella diocesi di Ballarat. Nell’ottobre 2016, il cardinale venne interrogato a Roma da legali australiani, questa volta con l’accusa di pedofilia nella sua ex diocesi di Melbourne. Alla fine di giugno 2017, venne formalmente accusato di violenza sessuale su un minorenne. Chiamato a comparire il 26 luglio davanti a un tribunale, il cardinale Pell lasciò la Segreteria dell’Economia in Vaticano. Pell si è dichiarato innocente durante tutto il processo e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.

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