Parigi, gilet gialli esaltati insultano Finkielkraut, il filosofo che piace alla Le Pen (Video)

17 Feb 2019 13:57 - di Antonio Pannullo

Alain Finkielkraut, il filosofo insultato ieri da alcuni gilet gialli, laureato in Filosofia, docente di Scienze umanistiche, opinionista e collaboratore di giornali, è un pensatore molti apprezzato anche a destra, dalla stessa Marine Le Pen, per le sue coraggiose prese di posizione contro il relativismo e il pensiero debole. Ultimamente non ha neanche troppa simpatia per il presidente Emmanuel Macron. Per questo gli insulti a lui rivolti ieri a Parigi debbono essere considerati come il prodotto di una minoranza  dei manifestanti, in quel melange di persone che compongono questo discusso movimento dei gilet gialli che da 14 settimane terrorizza la Francia ma soprattutto Macron. Ieri infattisi sono registrati scontri nella zona degli Invalides, durante la nuova mobilitazione dei gilet gialli a Parigi. Le forze dell’ordine francesi hanno fatto ricorso al lancio di lacrimogeni per disperdere i manifestanti, si legge sul sito di Le Parisien. Oltre 41mila e 500 i manifestanti in tutta la Francia, ha reso noto il ministero dell’Interno, di cui 5mila solo a Parigi. I cortei dei gilet hanno attraversato anche altri centri, Bordeaux, Toulouse e Rouen, dove un automobilista ha cercato di forzare il blocco, provocando 3 feriti. Questa mattina, inoltre, un centinaio di persone hanno partecipato a una manifestazione a Strasburgo. Come si diceva, proprio a Parigi il filosofo Alain Finkielkraut, come documenta un video diffuso sui social, è stato oggetto di un’aggressione verbale da parte di un gruppo di gilet gialli lungo boulevard du Montparnasse. Finkielkraut è stato riconosciuto e apostrofato da alcuni manifestanti, comprese persone con il volto coperto. “Sporco ebreo”, “sporco sionista”, “il popolo ti punirà” gli hanno detto. Il filosofo, che non ha reagito in alcun modo agli insulti, è stato preso per il braccio da un’altra persona e si è allontanato. QUesto episodio però non deve attirare fango su tutto il vasto e comoplesso movimento dei gilet gialli, nwei quali, come abbiamo detto e scritto, c’è tutto e il contrario ditutto: altrimenti avranno buon gioco i denigratori del movimento e i sostenitori del disastoso presidente Macron, come il bilioso filosofo e scrittore francese Bernard Henry Lévy, che in un tweet ha scritto:  “Sin dall’Atto 1 (prima giornata di mobilitazione, ndr) dei Gilets Jaunes ho percepito la dimensione fascista messa in atto da questo movimento che ci veniva pudicamente proposto come populista”, dopo le dichiarazioni di Christophe Chalencon – uno dei leader del movimento anti sistema francese, l’esponente che aveva incontrato in Francia il vice premier italiano Luigi Di Maio- in favore del coinvolgimento di paramilitari in sostegno dei Gilets. “Solo gli ingenui possono stupirsi delle dichiarazioni che Chalencon ha rilasciato in Italia, ha aggiunto Henry Levy. Il problema del depauperamento dei francesi esiste, i gilet gialli lo stanno denunciando e Macron non lo sa risolvere.

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