L’Sos della Corte dei Conti: infrastrutture inadeguate e a rischio. Servono controlli veri
«Il nostro Paese non dispone di un patrimonio infrastrutturale adeguato al suo sistema economico e produttivo. Si tratta di una realtà incontrovertibile che incide negativamente anche sulla qualità della vita dei cittadini: i trasporti, la viabilità, le reti di comunicazione, i sistemi portuali, la raccolta e la valorizzazione reddituale dei rifiuti, la sicurezza del lavoro, la manutenzione idrogeologica del territorio sono questi alcuni dei principali settori di sofferenza”. L’allarme arriva dal procuratore generale della Corte dei Conti, Alberto Avoli in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario davanti al capo dello Stato, Sergio Mattarella.
«Le procedure di controllo della sicurezza strutturale delle infrastrutture sono state in passato e sono tuttora insufficienti al fine di prevenire crolli, come quello verificatosi a seguito del tragico evento -del crollo del Ponte Morandi», osserva ancora il magistrato contabile che cita la relazione della Commissione Ispettiva dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, sottolineando che evidenzia un «vistoso difetto di coordinamento tra l’attività del concessionario e le funzioni di vigilanza proprie del concedente e cioè proprie delle strutture del Ministero». La Corte dei Conti rimarca quindi la necessità di controlli più stringenti da parte dello Stato, con «apparati tecnici di vigilanza, dei quali la pubblica amministrazione attualmente non dispone a sufficienza».