Lezioni di sesso trans e famiglie gay nelle scuole elementari: scatta la rivolta dei genitori

26 Feb 2019 15:53 - di Robert Perdicchi

La grande riforma della scuola, firmata dal governo May, viene così spiegata dal più autorevole dei tablodi inglese, The Times: «Dal 2020, dopo una consultazione di sei mesi del Dipartimento per l’Istruzione, nelle classi elementari si parlerà di famiglie dello stesso sesso o di transessuali, oltre che su come chattare online in modo sicuro e a sviluppare delle relazioni sane e rispettose. Alle scuole medie gli studenti riceveranno informazioni sulle relazioni sessuali e su argomenti scottanti come la catastrofe della mutilazione genitale, i rischi del sexting, della violenza domestica e dei matrimoni forzati. Questioni di cui giornali si occupano quasi quotidianamente, ma che in una società multietnica come quella inglese sono difficili da affrontare istituzionalmente».

Ed ecco che la tradizionalista e per certi aspetti anche un po’ bigotta Inghilterra, si prepara a introdurre argomenti “gender” fin dalle classi elementari, mischiando le trans-formazioni, i gay e la sacralità della famiglia, questioni controverse sia a livello sociale che politico, a temi normalmente patrimonio dell’educazione scolastica (o almeno così dovrebbe essere…) come la violenza femminile, lo stalking, le molestie. Peccato che alla gente comune questa “riforma sessuale” così azzardata non piaccia più di tanto, visto che ieri centinaia di persone si sono ritrovate di fronte a Westminster per chiedere di bloccare tutto, a supporto di una petizione che ha raccolto 100mila firme con la quale si chiede la modifica della riforma: la protesta riguarda, in particolare, la previsione delle lezioni, obbligatorie alla scuola primaria, come l’omosessualità e la diversità di genere, le scelte dei transgender e le teorie sulla famiglia omosessuale. Una protesta che, a quanto pare, non riguarda solo i genitori cristiani, ma anche i musulmani e gli ebrei. Secondo uno dei leader della protesta, Geoffrey Alderman, i genitori sono pronti a far studiare i figli a casa se la riforma andrà avanti anche se i genitori potranno chiedere l’esenzione dalle lezioni dai 15 anni in su. Su temi dei gay, lesbiche e transgender, secondo le linee guida saranno le scuole a decidere che cosa è appropriato insegnare e a quale età, tenendo conto dello sviluppo e del patrimonio culturale degli alunni. Ma per i genitori sono scelte che non possono essere delegate ai prof ma devono essere frutto di decisioni familiari.

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