L’archivio Tatarella diventerà digitale. Anche il Mibact riconosce il valore della Fondazione
5 Feb 2019 15:19 - di Sveva Ferri
A vent’anni dalla scomparsa, il Ministero dei Beni culturali certifica che l’eredità lasciata da Pinuccio Tatarella al mondo italiano della cultura e della politica non è solo ideale. La biblioteca della Fondazione Tatarella, che raccoglie anche i libri del fratello Salvatore, è stata dichiarata di notevole interesse storico, artistico e culturale. E lo stesso vale per l’archivio. Complessivamente si tratta di un patrimonio che ha anche un valore materiale e che, stimato in circa 240mila euro proprio dal Mibact, ha consentito alla Fondazione di acquisire lo status di Onlus, con il prestigioso e i vantaggi che ne derivano.
L’archivio verso la digitalizzazione
Allo stesso Mibact, poi, attraverso la sovrintendenza, la Fondazione presenterà il progetto per la digitalizzazione dell’archivio, che in questo modo «ancora di più può diventare un patrimonio a disposizione di tutti gli italiani», ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione, Fabrizio Tatarella, ricordando come quella enorme raccolta di documenti e testi sia «un unicum nel panorama politico italiano e in particolare del centrodestra». «Si tratta di un ulteriore servizio che vogliamo offrire alla comunità e che – ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione – siamo convinti abbia tutte le caratteristiche per essere appoggiato dalle istituzioni».
La rete con le altre Fondazioni culturali
Ma si tratta solo di una parte dei traguardi raggiunti dalla Fondazione nell’ultimo anno, durante il quale sono state messe in campo diverse azioni per dare nuovo slancio alle attività, mantenendo vive al contempo le attività storiche come il corso di formazione politica. «Siamo entrati a far parte dell’Aici, l’associazione delle istituzioni di cultura italiane», ha spiegato ancora Tatarella, indicando questo passaggio come particolarmente significativo, per il suo portato strategico. «Quest’anno abbiamo avviato un rapporto con la Fondazione Spirito ed è nostra intenzione lavorare sempre di più in sinergia anche con le altre fondazioni culturali, fare rete», ha anticipato il vicepresidente della Fondazione, ricordando che la Onlus ha anche lanciato un tesseramento. E va sempre più allargando il proprio perimetro con l’adesione di nuovi soci, fra i quali anche soggetti istituzionali di primo piano come la Regione Puglia, «che – ha ricordato il vicepresidente – è guidata da un uomo di sinistra come Michele Emiliano». Come dire che, anche a distanza di vent’anni dalla morte, il “ministro dell’Armonia” continua a svolgere il suo ruolo.