Il “puro” Maduro era andato a chiedere l’elemosina all'”imperialista” Trump. Lo rivela la Casa Bianca
Si apprende che il comunista Nicolas Maduro era andato dagli odiati imperialisti Usa col cappello in mano. Lo stesso Donald Trump rivela di aver ricevuto, e rifiutato, una richiesta di incontro da parte del presidente venezuelano. “A quel tempo ho deciso di dire di no per le tante cose orribili che succedono in quel Paese”, ha detto il presidente, intervistato oggi sulla Cbs, spiegando perché “alcuni mesi fa” non ha voluto incontrare il presidente venezuelano. “Quello era uno dei Paesi più ricchi di quella parte del mondo che è una parte molto importante – ha poi aggiunto – ed ora vedi la povertà, l’angoscia, il crimine e vedi che succedono tutte queste cose”. “Così, credo che si sta avviando un processo”, ha aggiunto parlando della situazione attuale e delle “proteste veramente grandi e straordinarie”. Il 23 gennaio scorso gli Stati Uniti hanno riconosciuto Juan Gauidò come presidente ad interim del Venezuela. E ha aggiunto: l’uso della forza in Venezuela “è un’opzione”. Lo ha detto Trump intervistato oggi a sempre alla Cbs, rispondendo ad una domanda su che cosa potrebbe spingere gli Stati Uniti, per tutelare i propri interessi nazionali, ad intervenire militarmente in Venezuela. “Questo non lo voglio dire”, ha affermato il presidente aggiungendo che l’intervento militare “è certamente un’opzione”. E a quanto si è appreso nei giorni scorsi, gli Stati Uniti hanno ammassato un contingente di 5.000 Marines in Colombia, pronti a intervenire.
Maduro ha inviato 100 tonnellate di aiuti umanitari a Cuba
E John Bolton rincara la dose: invece di aiutare il suo popolo, Nicolas Maduro “si compra la protezione di Cuba” inviando aiuti nell’isola per interventi a sostegno della popolazioni colpite dal recente tornato. E’ questa la nuova accusa rivolta a Maduro da John Bolton, consigliere per la Sicurezza Nazionale di Donald Trump. “Un nuovo esempio di come Maduro compra la sua protezione all’estero invece di aiutare il suo popolo, preferisce aiutare i suoi padroni di Cuba” ha scritto su Twitter ribadendo il sostegno degli Stati Uniti al “governo legittimo del Venezuela” guidato dal presidente ad interim Juan Guaidò. Il sito del Diario de Cuba ha infatti riportato la notizia che il Venezuela, dove l’annosa e gravissima crisi economica ed alimentare sta toccando livelli massimi, ha inviato 100 tonnellate di aiuti umanitari a Cuba. Da parte sua Maduro evoca il rischio di una guerra civile in Venezuela in un’intervista alla televisione spagnola La Sexta, che sarà trasmessa stasera. “Tutto – avverte il presidente venezuelano – dipende dal grado di follia e aggressività degli imperialisti del nord (gli Stati Uniti) e dei loro alleati occidentali”. “Noi semplicemente viviamo nel nostro Paese – afferma Maduro, nell’intervista che è stata registrata due giorni fa – e chiediamo che nessuno intervenga nei nostri affari interni. Ci stiamo preparando a difendere il nostro Paese”. Nelle fabbriche, nelle università ed in altri luoghi c’è gente pronta a combattere, minaccia il presidente venezuelano. Ed al giornalista, Jordi Evole, che gli dice, “mi fa paura quello che sta dicendo”, Maduro replica: “Veramente? A me no”. Infine, sull’ultimatum lanciato da alcuni Paesi europei, che potrebbero riconoscere Juan Guidò come legittimo presidente se entro mezzanotte non avrà convocato nuove elezioni, Maduro ribadisce ancora: “Non accettiamo ultimatum da nessuno”.
Il nuovo Venezuela non farà lavorare l’Italia
E gli italo-venezuelani, sdegnati per l’atteggiamento dell’Italia, ribadiscono: la posizione politica del governo italiano “è assurda, sta commettendo un errore gravissimo: se non si schiera con Juan Guaidò e non lo riconosce come presidente ad interim, si condanna a una terribile relazione con il nuovo Venezuela”. E’ quanto denuncia Angelo Palmeri, segretario italo-venezuelano, segretario organizzativo nazionale del partito “Un nuevo tiempo”, uno dei quattro partiti della coalizione che sostiene Guaidò. “Quello di Nicolas Maduro è un regime di criminali e assassini – accusa Palmeri, parlando con l’Adnkronos – ma il suo tempo sta per scadere e quando ci sarà il nuovo Venezuela, che avrà bisogno di investimenti stranieri, l’Italia non potrà essere l’ultima della lista a causa di una posizione politica che è assurda”. Il leader italiano dell’opposizione riferisce poi che in questi giorni “non c’è stato alcun contatto con rappresentanti del governo, non c’è alcun canale di dialogo con Roma”, la politica estera italiana “non è molto efficace, è distante dai problemi sociali della comunità, non ha una logica né politica né sociale”.