Il piccolo ha il diabete, l’asilo pubblico lo rifiuta. Bufera sulla struttura: grave discriminazione

21 Feb 2019 15:14 - di Redazione
asili veneto

Bandito dalla scuola come se fosse un pericoloso untore; escluso perché richiedeva un’assistenza più mirata: il bimbo ha il diabete dal primo anno di vita, e la scuola pubblica di un paesino dell’Appennino reggiano non lo ammette nelle sue classi. Un caso che sta montando di ora in ora per l’indignazione e che ha suscitato nell’opinione pubblica come tra i banchi della politica.

Il bambino ha il diabete: l’asilo non lo accoglie

«Non è corretto che una scuola rifiuti un bambino perché affetto da diabete, una patologia niente affatto rara e che sappiamo essere in forte crescita, altrimenti siamo di fronte a una discriminazione. E ciò deve riguardare qualsiasi malattia, non solo il diabete, perché la scuola non può escludere tutti i bambini malati»: questo, tra i tanti, il commento reso a caldo all’Adnkronos Salute da Riccardo Fornengo, consigliere nazionale dell’Associazione medici diabetologi (Amd), sul caso del bambino diabetico di 2 anni e mezzo rifiutato da un asilo di Reggio Emilia, nonostante le insegnanti avessero seguito un corso ad hoc. Parlando da Berlino, a margine della 12esima Conferenza internazionale sulle tecnologie e i trattamenti per il diabete (Attd), il diabetologo – pur premettendo di non avere conoscenza diretta del caso reggiano – afferma: «È indubbio che sia prevalso un atteggiamento ansioso da parte delle maestre, ma questo rientra nell’aspetto umano, ovvero nel timore di fare qualcosa di sbagliato nei confronti di bambini così piccoli. Per questo la scuola e gli insegnanti, oltre a essere formati, devono essere rassicurati sugli aspetti medico-legali, perché la loro paura è “se succede qualcosa al bambino, quali saranno le conseguenze per me?”».

L’interrogazione di un esponente FdI: «Fatto discriminatorio gravissimo»

E non è finita qui: sul caso, che sta davvero intensificando un dibattito aperto tra addetti ai lavori, famiglie e politica, si è registrata anche un’interrogazione di Giancarlo Tagliaferri, esponente di di Fratelli d’Italia, per chiedere l’intervento del governo regionale dell’Emilia-Romagna sulla vicenda del bambino diabetico escluso da una scuola pubblica dell’infanzia. E non a caso, ancora una volta, anche il consigliere parla, nell’atto, di «fatto discriminatorio gravissimo». Nel comune reggiano spiega ripercorrendo la vicenda, «un bambino di due anni e mezzo è stato escluso dalla scuola dell’infanzia pubblica perché diabetico». Dopo un primo accoglimento della domanda, si legge nell’interrogazione, è emersa l’indisponibilità del personale scolastico a seguire il bambino in classe e, in particolare, a somministrargli l’insulina, tanto che i genitori sono stati costretti a rivolgersi a una scuola parrocchiale. Considerando, rimarca il politico piacentino, «che per somministrare l’insulina non servono competenze sanitarie, ma soltanto una formazione specifica (peraltro il personale della scuola ha seguito un corso sul diabete e sull’utilizzo del microinfusore), sarebbe bastata l’adozione di un protocollo specifico, collegato alla liberatoria firmata dalla famiglia, per permettere al bambino un inserimento scolastico in sicurezza e senza discriminazioni». E invece, così non è andata…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *