Garantismo l’è morto: che brutto il silenzio “azzurro” su Alemanno condannato

27 Feb 2019 12:29 - di Mario Landolfi

Sarà anche vero, come si legge nei tribunali, che la giustizia è uguale per tutti. Di certo non lo è il garantismo di Forza Italia: “a prescindere” in alcuni casi, peloso in altri, a scoppio ritardato in altri ancora, semplicemente non pervenuto quando a cadere sotto la mannaia della legge è la testa di qualche ex-An. Ne sa qualcosa Gianni Alemanno, condannato l’altro ieri in primo grado per fatti risalenti a quando era sindaco di Roma per il PdL, partito – ricordate? – nato dal fatale abbraccio tra Forza Italia e Alleanza Nazionale. Ma tanto non è bastato a strappare a Berlusconi o a qualcuno del suo inner circle la miseria di due righe di pubblica vicinanza all’antico amico disarcionato. Niente, nada de nada. Neanche una parola a denti stretti. Eppure, tutt’altra musica era risuonata solo una settimana prima con Roberto Formigoni, ora ristretto nel carcere di Bollate a seguito di condanna divenuta irrevocabile. Per lui lo spaccio “azzurro” della solidarietà ha subito spalancato i battenti mentre code di affettuose dichiarazioni improntate ad amarezza, stupore e incitamento a resistere si registravano allo sportello sin dal primo diffondersi della notizia. Per Alemanno, invece, è rimasto desolatamente vuoto, ad eccezione del solo Gasparri, che però in questo caso non fa testo per via della comune discendenza politica con l’ex sindaco, e di Sgarbi che, in quanto Sgarbi, non è affiliabile ad alcuna scuderia per definizione. Eppure qualche dubbio sulla condanna di Alemanno qua e là è stato sparso. E non dal Secolo d’Italia, ma da una cultrice della materia come Annalisa Chirico che ne ha scritto sul Foglio, tribuna garantista per vocazione e non solo perché “giornale cognato”, secondo la geniale definizione di Giuliano Ferrara in omaggio alla “socia” Veronica Lario, all’epoca consorte del Cavaliere. E da Renato Farina su Libero, nella consueta prosa argomentata e brillante. Per dire che volendo si poteva e che se non si è potuto è perché non si è voluto. E poi hai voglia a dire che Forza Italia è sotto il dieci per cento perché Berlusconi non è in campo. Forse è più perché la gente se ne accorge se ti batti solo per il Principe e non anche per un principio.

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