Epilessia, l’allarme degli esperti: troppo macchinoso l’iter per le nuove cure
Ne soffre circa mezzo milione di persone e se ne registrano 30mila nuovi casi ogni anni, due su tre prima della pubertà. È la mappa della diffusione dell’epilessia in Italia. La malattia è fra le patologie neurologiche più frequenti, e circa 125 mila pazienti presentano forme resistenti ai farmaci. In vista della Giornata internazionale dell’epilessia, che si celebra l’11 febbraio, la Sinpia (Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza) fa il punto della situazione in merito alle cure. Su questo fronte gli esperti rilevano in particolare due problemi: «La bassa specificità delle terapie disponibili» e «la macchinosità dell’iter» regolatorio per l’approvazione di nuove molecole. «Storicamente, gli studi di efficacia e autorizzativi sono stati inizialmente condotti sugli adulti e solo successivamente, e non sistematicamente, su soggetti in età pediatrica», spiega Bernardo Dalla Bernardina past president della Sinpia. Significa che la cura dell’epilessia sui bambini è dedotta dagli studi condotti sugli adulti.In ogni caso, sebbene gli organi regolatori negli ultimi anni abbiano recepito queste gravi limitazioni e lavorato per ridurne le conseguenze l’iter che conduce dall’individuazione di nuove molecole di interesse alla loro disponibilità in ambito pediatrico resta lungo e incerto.