Due omicidi in due giorni: nell’hinterland napoletano la camorra torna ad uccidere
Ieri a Mugnano, oggi ad Acerra: nell’hinterland napoletano la camorra non “stacca” neanche durante il week-end. Poche ore fa, infatti, a cadere sotto il piombo dei killer è un pezzo da novanta della criminalità acerrana: Vincenzo Mariniello, 46 anni, ritenuto il capo dell’omonimo clan di camorra, una tra i più temuti nell’area a nord di Napoli. È stato ucciso mentre si trovava in auto nel cortile della sua abitazione, in via Pietro Nenni. Sull’omicidio stanno indagando i carabinieri anche se le modalità dell’agguato e la caratura criminale della vittima non lasciano troppi dubbi circa la matrice camorristica dell’esecuzione. Mariniello, infatti, aveva diversi precedenti penali anche per associazione di tipo mafioso.
Ad Acerra la camorra uccide il boss Mariniello
La sua morte violenta segue di poche ore l’agguato mortale di sabato sera a Mugnano, in una zona ricca di negozi e molto frequentata, che è costato la vita a Giovanni Pianese, di 63 anni. La vittima lavorava come venditore ambulante al mercato ittico e aveva piccoli precedenti lontani nel tempo. Pianese è stato avvicinato da un uomo che gli ha esploso contro un colpo di pistola, colpendolo alla testa. È morto sul colpo. Sull’omicidio stanno indagando i carabinieri della compagnia di Marano. Gli investigatori non trascurano alcuna pista, sebbene anche in questo la modalità dell’esecuzione faccia pensare ad un regolamento dei conti
Ieri, a Mugnano, a cadere è stato un ambulante
A dare voce alle preoccupazioni dei residenti per un riaccendersi delle faide tra clan è il sindaco Luigi Sarnataro: «La città – ha detto – è sconvolta perché un episodio del genere sul nostro territorio non si verificava da molto tempo. Se si trattasse di un omicidio di camorra – almeno stando alle modalità con cui è stato eseguito – sarebbe particolarmente preoccupante. Non abbiamo ancora chiara la situazione ma riponiamo piena fiducia con le forze dell’ordine con cui saremo in contatto per capire dinamica e motivazione di quanto accaduto».