Dramma a Pistoia: rimandata a casa quattro volte dall’ospedale, muore una 28enne

27 Feb 2019 18:38 - di Giorgio Sigona

Una 28enne, Cristiana Capecchi, è morta per una crisi respiratoria dopo essere stata rimandata a casa per quattro volte dall’ospedale San Jacopo di Pistoia. La giovane, impiegata, residente nel comune di Marliana, si era recata diverse volte all’ospedale nelle ultime tre settimane a causa di una broncopolmonite, ma dopo essere stata visitata era sempre stata dimessa. Domenica scorsa la 28enne dopo una crisi respiratoria è andata in arresto cardiaco ed è morta dopo essere arrivata in condizioni disperate con l’ambulanza in ospedale. Sul caso la Asl ha aperto un’indagine interna, disponendo l’autopsia. Il direttore del dipartimento di emergenza urgenza ha convocato un audit clinico interno con il responsabile del Dea di Pistoia e con gli operatori medici che hanno gestito il caso. La direzione sanitaria dell’ospedale inoltre ha segnalato il decesso al rischio clinico aziendale che ha iniziato, secondo le procedure nazionali, i percorsi di analisi del caso. L’Azienda sanitaria, informa una nota, ha richiesto anche il riscontro diagnostico che verrà effettuato giovedì prossimo e a seguito del quale l’Azienda deciderà se procedere con eventuali provvedimenti.

Trasportata dal 118 all’ospedale di Pistoia

La giovane è arrivata domenica alle ore 20.30 al Dea di Pistoia in arresto cardiaco, trasportata dal 118. “Le manovre rianimatorie erano già cominciate al domicilio dove si è resa necessaria l’intubazione e sono proseguite senza interruzione durante tutto il percorso da casa all’ospedale di Pistoia, con l’ausilio della rianimazione automatica grazie al dispositivo Lucaa”, informa la Asl. Giunta al Dea che era già stato allertato dalla centrale 118 dell’arrivo di un codice rosso (un livello 1 secondo la nuova nomenclatura dell’emergenza), la giovane è stata presa immediatamente in carico dai medici, dal cardiologo e dal rianimatore. «Al Dea gli operatori hanno proseguito ininterrottamente le manovre rianimatorie senza nessun risultato fino a dover constatare il decesso», ha fatto sapere la Asl.

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